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Ad Asso di coppe la mostra fotografica Sotto l’ombra di un bel fior

Ad Asso di coppe la mostra fotografica Sotto l’ombra di un bel fior 1

ALBA Sarà inaugurata venerdì 15 aprile alle 18.30 all’associazione culturale Asso di coppe di Alba, in via Gioberti 7, la mostra fotografica Sotto l‘ombra di un bel fior, evento inserito nel calendario ufficiale del centenario di Beppe Fenoglio.

Orari della mostra: giovedì, venerdì e sabato 17-19, domenica e festivi 10-12 e 17-19 (oppure su prenotazione). Contatti: assodicoppealba@gmail.com oppure www.facebook.com/assodicoppealba

L’esposizione, che aprirà al pubblico nel giorno della battaglia di Alba, presenta una serie di immagini di lapidi, site nel campo della gloria del cimitero di Alba, a ricordo dei partigiani fucilati o morti in combattimento nel nostro territorio durante la Resistenza.

«Ci proponiamo con questa operazione di portare, per quanto possibile, a più vasta conoscenza nomi e volti di molti giovani che si sono sacrificati anche per la nostra libertà e verso i quali abbiamo il dovere morale di tenere sempre accesa la fiaccola del ricordo», spiega Gianni Petronio, presidente di Asso di coppe. «Va da sé che alcuni di questi saranno stati compagni d’arme e amici del partigiano Fenoglio, uno per tutti Dario Scaglione, morto dopo la battaglia di Valdivilla nel febbraio del 1945, al quale lo scrittore dedicherà un’accorata e struggente lettera.  Abbiamo pensato che onorando la memoria dei partigiani si onori anche quella di Beppe Fenoglio. Come pensava Johnny nel “grosso libro della guerra civile”: “E lui era uno di loro, egli era come loro, bello come loro se erano belli, brutto come loro se brutti”. Scrittore e partigiano è l’epitaffio con il quale Fenoglio ha voluto essere ricordato. Sobrio quanto il suo passaggio su questa terra e al tempo stesso illuminante nel rendere conto di quanto le due vocazioni si compenetrassero fino a saldarsi in una sola cosa. Se è vero che scrisse fino a quando la condizione fisica glielo consentì, è altrettanto vero che non smise mai, come Nick nel racconto Ciao, Old Lion, di essere un vero partigiano».

Bruna Bonino

 

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