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Rogo di Caraglio: riprende l’attività di spegnimento. Diciassette denunce da inizio anno per gli incendi

Rogo di Caraglio: riprende l'attività di spegnimento. Diciassette denunce da inizio anno per gli incendi

CARAGLIO I boschi sulle colline delle frazioni di Vallera e Valgrana continuano a bruciare: il vasto incendio, divampato in località tetto Chiappello nella giornata di ieri (venerdì 8 aprile) e bloccato dall’intervento di un di due elicotteri – rifornitisi al lago del bioparco in frazione Bottonasco – e, a terra, dalle squadre di Vigili del fuoco di Cuneo e dai volontari dei Nuclei antincendi boschivi ha ripreso vigore stamane (sabato 9 aprile). Spinte dal vento le fiamme, sviluppatesi sul monte Tamone, con tutta probabilità da un rogo appiccato per smaltire dei residui vegetali, si erano avvicinate, ieri, all’abitato di Vallera: solo ripetuti passaggi dei velivoli avevano permesso di arrestarlo, in queste ore tuttavia le attività di spegnimento e bonifica sono state riprese.

Nella Granda quello dei roghi boschivi è una piaga che sta assumendo proporzione vastissime: lo riferiscono i Carabinieri forestali di Cuneo, in poco più di tre mesi i militari hanno deferito 17 persone per la gestione impropria delle fiamme appiccate a sfalci e sterpaglie e spesso degenerate in incendi di vaste proporzioni; nel 2021 si erano avuti soltanto 13 casi in dodici mesi. Oltre al danno agli ecosistemi il comando provinciale pone in evidenza anche i costi economici connessi alle operazioni di estinzione: gli elicotteri impiegati ieri per domare le fiamme in località Stanislao a Benevello e alla Vallera di Caraglio costa 5mila euro l’ora.

L’azione dei forestali si è dispiegata anche in termini di prevenzione dei rischi connessi agli abbruciamenti agricoli: sono 35 le persone sanzionate per importi superiori ai 109mila euro. Il persistere della siccità, unito al via libera ai falò, nei Comuni di bassa valle e della pianura, previsto dal 16 aprile apre scenari allarmanti alla luce dei numerosi episodi verificatisi in questi mesi, nei quali era vietato appiccare il fuoco nei campi.

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