Incontrare il Risorto è ritrovare pienezza di vita

PENSIERO PER DOMENICA – TERZA DI PASQUA – 1° MAGGIO 2022

Se nella seconda domenica di Pasqua l’attenzione era su Tommaso, le letture della terza hanno un indubbio protagonista: Pietro. È lui il testimone coraggioso, secondo gli Atti degli apostoli; è lui che si lancia in acqua per essere il primo a incontrare Gesù sulla spiaggia; è lui a fare quella triplice straordinaria professione di amore che conclude il Vangelo di Giovanni.

Incontrare il Risorto è ritrovare pienezza di vita 1

La fede nel Risorto, forza per la testimonianza. La prima lettura (Atti degli apostoli 5,27-41) è ambientata nell’aula del sinedrio dove si tenevano i processi. Qui troviamo gli apostoli, che, dopo l’arresto del giorno prima, nella notte erano stati miracolosamente liberati. Tornati a predicare, erano stati di nuovo arrestati e condotti dal sommo sacerdote. Pietro spiega il motivo della loro presenza: «Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini». Sono parole che storicamente ritornano là dove i cristiani sanno fare obiezione di coscienza a leggi ingiuste. La fede nel Risorto ha ancora oggi questa forza straordinaria: trasformare persone impulsive e paurose come Pietro in persone capaci di sfidare i potenti a rischio della propria vita!

Preghiera e lavoro. L’Apocalisse (5,11-14) ci offre un modo di incontrare il Risorto, concreto e alla portata di tutti: la preghiera. Non è però l’unico, come ci ricorda il Vangelo (Gv 21,11-19), che colloca l’incontro con il Risorto nella concretezza della vita, in un contesto di lavoro. Gesù entra in scena all’alba, alla fine della giornata di lavoro dei pescatori: un’alba segnata dal fallimento. Dopo l’entusiasmo della risurrezione, il morale dei Dodici non doveva essere alle stelle, complice l’incertezza sul futuro. Anche il ritorno alla vecchia attività di pesca segna un clamoroso insuccesso: «Non sappiamo neppure più pescare!». In quel momento appare Gesù e suggerisce come riempire le reti: un messaggio che va al di là del successo nel lavoro, perché incontrare il Risorto è ritrovare pienezza di vita.

La fede nel Risorto ha avuto bisogno di tempo. Di fronte ai discepoli che «non sapevano che pesci pigliare», Gesù si fa loro vicino, con la sua straordinaria azione pedagogica: offre loro pane e pesce arrostito. È normale che nel cammino di fede ci siano momenti di incertezza: l’importante è arrivare all’incontro con il Risorto. Poi tutto cambia, grazie alla forza dell’amore. Fino all’ultima pagina del suo Vangelo, Giovanni ribadisce l’idea-forza della sua vita: nel regno di Dio, il più grande non è chi è più forte e intelligente, chi ha più potere, nemmeno chi è ai vertici, ma chi ama di più.

Lidia e Battista Galvagno

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