Lorenzoni “fila” il suo passato correndo da Caraglio a Racconigi

Lorenzoni "fila" il suo passato correndo da Caraglio a Racconigi
Claudio Lorenzoni © Biddau

PERFORMANCE Sabato 28 maggio in occasione della festa del gelso di Racconigi si è svolta la terza tappa del progetto artistico This must be the way di Claudio Lorenzoni, direttore del museo a cielo aperto di Camo. Il progetto, iniziato nel 2019, attraverso corsa e arte contemporanea, ha voluto esplorare il potere comunicativo e simbolico del corpo, vissuto tramite l’attraversamento fisico del paesaggio esterno e personale. Movente di tutto il rapporto di reciprocità tra uomo e natura, pensiero è materia, astratto e concreto, odio ed amore, vita e morte.

Per la terza fase del progetto, #theWay, il tema trattato è stato quello della resurrezione, della rinascita. E quale il simbolo per eccellenza, se non la farfalla e il suo ciclo di nascita, per raccontare questa nuova storia?

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© Biddau

Il punto di partenza sono stati i racconti tramandati dalla famiglia di Lorenzoni secondo cui, ad inizio del ‘900, come quasi tutte le famiglie nell’Appennino tosco-romagnolo, era dedita all’allenamento dei bachi da seta. Procedura meticolosa che si concludeva con la vendita ai mercati di Ravenna e Firenze. Mete raggiunte ovviamente a piedi.  Ed è proprio con la corsa che Lorenzoni ha voluto rappresentare questa fatica. E con quattro ultramaratone ha cercato di raccontare questo scorcio familiare.

Dopo l’esordio alla 50km di Castel Bolognese, luogo in cui sono state recuperate le foto degli avi, e la 100km del Passatore, ultramaratona che unisce Firenze a Faenza, territorio che ha visto 70 anni fa i suoi progenitori “vivere” quelle strade con fatica (vendita bozzoli) e paura (guerra) sabato Lorenzoni ha corso sulla Via verde della seta, nel tratto Caraglio-Racconigi. Metaforicamente Lorenzoni ha portato per l’intero tragitto un filo bianco di seta per legare la striscia di terra che parte da uno dei filatoi per eccellenza al Museo della seta di Racconigi.

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Polaroid di Biddau (stampata in corsa)

Accompagnato lungo il percorso da Bruno Biddau che ha immortalato il “filo”, le emozioni del percorso sino ai bachi del Museo della Seta e da Irene Rubiano che ha collezionato altro materiale utile per quella che sarà la sua installazione di metafotografia che potremo vedere a Gorzegno l’11 settembre in occasione del Pavese festival 2022.

Da Sassari la poetessa Valentina Cei, come Penelope fece durante il viaggio del suo Ulisse, ha tessuto le sue parole scritte su fettucce creando una splendida installazione.

La prossima tappa sarà in estate.

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