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Unione Europea: quel treno per Kiev

Il Parlamento europeo
Il Parlamento europeo

STRASBURGO C’era molto di simbolico, oltre che di politico, in quel treno che mercoledì 15 giugno ha portato a Kiev Mario Draghi, Emmanuel Macron e Olaf Scholz, i leader dei principali Paesi fondatori dell’Ue alle prese con l’urgenza di proteggere l’Europa e riprogettare l’Unione del futuro.

Molti altri leader europei si erano già recati in visita a Kiev, in particolare i presidenti del Parlamento europeo, della Commissione e del Consiglio europeo, e non sarebbe male ci facesse un salto anche il presidente della Corte europea di giustizia, per rendersi conto di persona come la guerra stia massacrando i diritti più elementari.

Quel treno per Kiev, con quei tre viaggiatori riuniti insieme nello stesso vagone, manda un messaggio simbolico evidente e si presta ad una lettura politica anticipatrice di quanto potrebbe avvenire nei giorni e mesi prossimi.

Il simbolo è quello del convoglio europeo, con la lentezza nota dei suoi 27 vagoni, che si muove verso i luoghi della guerra per testimoniare la vicinanza dell’Ue all’Ucraina e mandare a dire alla Russia che il treno dell’Ue esiste ed è in movimento.

Più complessa la lettura politica del viaggio, in particolare se riferita a importanti incontri internazionali previsti entro fine giugno. Il calendario prevede nel corrente mese di giugno un Consiglio europeo dei capi di Stato e di governo il 23 e 24 giugno, il vertice del G7 in Germania il 26 e 28 e subito dopo, il 29 e 30, il vertice Nato a Madrid.

Un filo rosso percorre questi tre eventi al massimo livello, quello del coinvolgimento dell’Ucraina nelle decisioni che i principali attori politici dell’Occidente sono chiamati a prendere.

Al Consiglio europeo sarà sul tavolo la domanda dell’Ucraina di intraprendere la strada verso l’adesione all’Ue, accompagnata dalla proposta favorevole da parte della Commissione di aprire per l’Ucraina e la Moldavia la complessa procedura prevista dal Trattato. A Kiev i tre leader europei dei tre principali Paesi fondatori della Comunità europea hanno convenuto, sotto la spinta di Draghi, di avviare questo percorso, senza nasconderne le condizioni esigenti poste dall’Ue. Resta da vedere come si posizioneranno gli altri Paesi e quali saranno le reazioni di quanti attendono da tempo di poter entrare nell’Ue, come nel caso dei Paesi balcanici, o di Paesi spinti a candidarsi sotto la pressione dell’espansionismo russo, come la Georgia che sperava di essere associata alla Moldavia nella procedura di adesione.

In Germania al G7 è previsto un collegamento con il presidente ucraino, implicato direttamente sul versante economico della guerra per la futura ricostruzione del suo Paese e per i costi crescenti delle sanzioni, con risultati contrastati e all’origine del blocco navale per il grano, responsabile di un aggravamento della fame nel mondo e di probabili nuovi flussi migratori, in particolare in provenienza dall’Africa.

C’erano una volta la Svezia e il Parlamento europeo
Franco Chittolina, sociologo, ha lavorato per 25 anni nelle istituzioni europee

Madrid invece sarà l’occasione per misurare l’evoluzione possibile della Nato sia nei confronti dei due recenti Paesi candidati all’adesione all’alleanza militare, Finlandia e Svezia, alle prese con l’opposizione della Turchia e sia per le ricadute sull’orientamento dell’Unione Europea verso una “autonomia strategica” in seno ad un’alleanza a guida statunitense. Peserà sul vertice anche un convitato di pietra, il presidente ucraino, e il conseguente messaggio mandato dalla Nato alla Russia, che non mancherà di reagire di fronte a questo ricompattarsi anche militare dell’avversario occidentale.

Sarà per tutti un’estate bollente, non solo per il meteo, ma più ancora per l’impatto politico e militare che potrà provenire dall’intreccio delle decisioni e degli orientamenti che saranno adottati nei prossimi giorni. Molti nodi verranno al pettine tutti insieme e non sarà facile scioglierli dopo tutto il tempo perso negli anni passati e a fronte di una guerra che non sembra esaurirsi presto.

Franco Chittolina

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