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I giovani hanno la voglia di lavorare, ma rifiutano condizioni di precariato

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Foto di repertorio

LETTERA AL GIORNALE  Gentile direttore, scrivo per segnalare un’ingiustificata lamentela da parte della categoria dei ristoratori/albergatori in riferimento al cosiddetto introvabile personale di sala e cucina. Personalmente, ho lavorato per un anno in una nota azienda di servizi del territorio, dove mi hanno rinnovato il contratto due volte di seguito. Tuttavia, al terzo rinnovo, quello in cui avrebbero dovuto assumermi a tempo indeterminato, sono stato licenziato. Come ormai da prassi.

Ho conseguito diversi attestati professionali nel settore enogastronomico e da aprile ho risposto a circa un centinaio di offerte di lavoro da parte di “disperati” ristoratori che cercavano personale, a loro dire introvabile. Non ho però ottenuto risposta alcuna, neanche una. Nessuno si è degnato di rispondermi. Mi piacerebbe averla sul vostro giornale una ragionevole risposta. Oltre alla preparazione enogastronomica, ho esperienza e ho conseguito la patente per i mezzi di movimentazione, ma anche in questo settore, niente di niente. Datemi una spiegazione a tutto ciò o almeno abbiate il pudore di non lamentarvi per la mancanza di personale.

E per finire, non lamentatevi dei giovani perché non sono le nuove generazioni che non hanno voglia di lavorare, mentre siete piuttosto voi che non offrite loro la possibilità di un’occupazione almeno dignitosa.

 Giovanni Barone

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