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Le eccellenze agroalimentari cuneesi entrano nel mondo digitale con Smaq

Le eccellenze agroalimentari cuneesi entrano nel mondo digitale con Smaq

POLLENZO L’innovazione digitale applicata alle imprese del settore agroalimentare passa attraverso tracciabilità e valorizzazione e ha ampi margini di sviluppo come testimoniano i risultati del progetto triennale sulle Strategie di marketing per l’agroalimentare di qualità, in sigla Smaq, promosso a partire dal 2019 dalla fondazione Crc con il supporto delle Università di Pollenzo e Torino assieme al polo Agrifood-Miac.

Il progetto è nato per sostenere la competitività delle imprese del settore agroalimentare, che rappresentano la maggioranza del tessuto imprenditoriale e sociale e dell’identità del cuneese, supportandole nel processo d’innovazione.

Smaq ha coinvolto 30 piccole e medie imprese, custodi del sapere agroalimentare e del patrimonio gastronomico e desiderose di legare alle loro origini e tradizioni l’innovazione digitale. Ad accompagnarle nelle attività di formazione sono stati tre ambasciatori formati appositamente sulle nuove sfide nel mondo digitale nell’ambito del settore primario. Tra le iniziative che Smaq ha saputo consolidare ci sono le informazioni sulla tracciabilità inserite sull’etichetta tramite un codice Qr che permette di accedere a tutti i dettagli del prodotto, dal campo alla tavola.

Ezio Raviola, presidente della fondazione Crc spiega: «Smaq nasce dalla volontà di promuovere l’innovazione e lo sviluppo in uno dei settori più importanti della nostra provincia: l’agroalimentare. Dal 2019 a oggi abbiamo creduto fortemente nel progetto e ci aspettiamo che le aziende del settore possano essere proiettate e conosciute a livello nazionale e internazionale grazie ai processi di tracciabilità e digitalizzazione. Siamo certi che il progetto abbia portato un valore aggiunto alle aziende che oggi, non solo grazie alla straordinaria qualità dei loro prodotti, avranno l’opportunità di crescere e farsi conoscere anche oltre il livello locale».

Maurizio Risso, Pm progetto Smaq: «Con l’ambizioso progetto Smaq in questi quattro anni la fondazione Crc ha promosso l’innovazione nel mondo delle Pmi dell’agroalimentare di qualità. Questo settore, fortemente strategico per il territorio del Cuneese, ha potuto beneficiare di un supporto completo e sistematico alla trasformazione digitale come strumento imprescindibile per il successo nel mercato di oggi e domani. Questo progetto sarà probabilmente utile anche nel contaminare tutto il tessuto produttivo locale e nazionale».

Silvio Barbero, vicepresidente Unisg: «Le aziende della community Smaq sono una virtuosa selezione dello scenario dell’agroalimentare cuneese e nazionale: si tratta di realtà artigianali e di piccole produzioni di qualità, che custodiscono un autentico patrimonio di savoir faire, tradizione e attenzione alla filiera. Questi valori vanno veicolati e valorizzati, e attraverso il progetto Smaq, l’Università di scienze gastronomiche ha accompagnato le aziende verso un percorso di conoscenza e consapevolezza sulle potenzialità del digitale, uno strategico strumento per potersi raccontare e farsi conoscere in tutto il mondo».

Francesca Culasso, direttrice del dipartimento di management dell’Università degli studi di Torino: «L’Università crede fortemente nella collaborazione e nel trasferimento di conoscenze e competenze fra accademia e mondo delle imprese. All’interno del progetto Smaq abbiamo sviluppato plurimi e interrelati percorsi di formazione, pensati appositamente per le aziende della filiera agroalimentare, e abbiamo investito il nostro know how a supporto dei processi di tracciabilità e di comunicazione delle storie imprenditoriali di successo. Siamo certi che grazie a questo percorso possano svilupparsi innovazione e modelli di business sempre più sostenibili e supportati dalla rivoluzione digitale».

Dario Vallauri, responsabile polo Agrifood e vicedirettore Miac: «Il polo Agrifood interviene all’interno del progetto Smaq come partner tecnico che promuove i processi di innovazione a favore delle aziende. Nello specifico, il Polo in questi tre anni ha supportato le aziende nell’adottare nuove tecnologie che facilitano il processo di gestione della tracciabilità. I consumatori ora hanno la possibilità di accedere a una serie di informazioni legate alla provenienza delle materie prime e alla qualità dei prodotti che essi acquistano».

Altre informazioni sul progetto sono reperibili su www.progettosmaq.it

Inoltre, con l’azione di Filiera futura − associazione nata nel 2020 proprio su iniziativa della fondazione Crc e che opera in tutta Italia per innovare il settore agroalimentare, promuovere progetti condivisi e valorizzare i prodotti di qualità e l’unicità del Made in Italy − il progetto Smaq verrà riproposto e modellizzato a livello nazionale sui territori delle province di Ancona, Lucca e Perugia. L’azione, già avviata, ha preso vita grazie alla fondamentale iniziativa di fondazione Cassa di risparmio di Perugia, fondazione Cassa di risparmio di Lucca, fondazione Cassa di risparmio di Verona, fondazione Cassa di risparmio di Jesi e fondazione Cassa di risparmio di Fabriano e Cupramontana.

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