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Due Province e tre formaggi Dop: i sapori di Roccaverano, Murazzano e Castelmagno

Due Province e tre formaggi Dop: i sapori di Roccaverano, Murazzano e Castelmagno
© Manuel Cazzola

ITINERARI Il turismo del vino è diffuso in molte parti d’Italia, mentre quello legato ai formaggi fatica a trovare spazio. Proviamo a proporre un percorso fra tre formaggi Dop e due province del basso Piemonte, dalle colline a pochi passi dalla Liguria fino alle montagne al confine con la Francia.

Non è un itinerario da fare a piedi, ma nelle varie zone non mancano i percorsi escursionistici. Quindi, anche se ci si deve spostare in auto, è consigliato un abbigliamento comodo se si vogliono fare camminate, senza dimenticare la borsa frigo per i souvenir caseari. Seguiamo il criterio usato dall’Onaf (Organizzazione nazionale assaggiatori formaggi) nelle degustazioni, partendo dal prodotto più fresco, la robiola di Roccaverano Dop, anzi, semplicemente Roccaverano, secondo la denominazione adottata di recente dal Consorzio di tutela. Prodotta in 19 paesi tra la Langa astigiana e l’Alessandrino, la Roccaverano è il primo caprino d’Italia ad aver ottenuto la Dop. Il paese che dà il nome al formaggio è un borgo in pietra a quasi 800 metri di altitudine, dominato dalla torre e dai resti del castello. Sulla piazza, accanto alla chiesa rinascimentale dell’Annunziata, c’è l’ex scuola elementare, dal 2019 diventata scuola della Roccaverano, nella quale si possono degustare robiole e prenotare le visite ai caseifici. La struttura è aperta da marzo a novembre (sabato, domenica e festivi, dalle 11 alle 18) e nei mesi estivi anche il giovedì e il venerdì.

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Castelmagno

Lasciando la Langa astigiana e dirigendosi verso Ovest si arriva in alta Langa. Cambia la provincia, ma non il paesaggio. È la terra del Murazzano Dop, formaggio di latte ovino di cui parlava già Pantaleone da Confienza nella Summa lacticiniorum (1477), definendola “caseus de la Mora”, l’odierna La Morra, dove oggi l’attività casearia è scomparsa. Il consorzio del Murazzano Dop è uno dei più piccoli d’Italia, con appena 5 soci distribuiti in tre paesi (Murazzano, Bossolasco e Paroldo). A Murazzano il tour dei formaggi si può abbinare a una passeggiata nel centro storico, dominato dalla torre medievale, aperta in alcune occasioni nel corso dell’anno. Anche il borgo antico di Bossolasco, paese che negli anni ’60 ospitò grandi artisti, merita una visita, con eleganti case in pietra abbellite dalle rose. A Paroldo, invece, esiste da alcuni mesi l’Ecomuseo della pecora delle Langhe, nel quale sono illustrati i prodotti legati agli ovini (dal formaggio alla lana), oltre alle erbe locali, fondamentali per l’alimentazione delle pecore. Nel piccolo museo è stato anche ricreato l’ambiente delle vecchie case di Langa e sono stati esposti attrezzi agricoli e foto d’epoca.

Dopo il sapore leggermente acidulo della Roccaverano e quello più dolce del Murazzano, il nostro viaggio-degustazione si conclude in Valle Grana, sulle montagne cuneesi, dove nasce il Castelmagno, formaggio stagionato di latte vaccino disponibile in due tipologie: di montagna e d’alpeggio, quest’ultimo prodotto solo da maggio a ottobre oltre i mille metri. Il rilancio del Castelmagno porta la firma di un giornalista e sindaco del paese omonimo (Gianni Dematteis) e di un barolista di La Morra, che negli anni ’80 guidava la Camera di commercio (Giacomo Oddero). È stato grazie a loro che è arrivata la Dop. Castelmagno è un Comune frammentato tra numerose borgate (alcune disabitate) che paiono fatte apposta per accogliere gli escursionisti amanti dei formaggi oppure gli appassionati dei formaggi a cui piace camminare. Merita una visita anche il santuario di San Magno (risalente al 1700) circondato dai prati dove pascolano le mucche. In estate ci si può fermare ad ammirare i colori delle erbe e dei fiori. Tra qualche mese, assaggiando il Castelmagno, se ne ritroveranno tutti gli aromi.

INFORMAZIONI UTILI

Consorzio di tutela della robiola di Roccaverano: via Roma 8, Roccaverano (Asti): 0144- 88.465, info@robioladiroccaverano.com. Il consorzio è presente anche su Facebook e Instagram. Consorzio di tutela Murazzano Dop: piazza Oberto 1, Bossolasco (presso Unione montana alta Langa: 0173-79.90.00); Ecomuseo della pecora di Langa (per informazioni: Comune di Paroldo: telefono 0174-78.90.40), Consorzio tutela Castelmagno Dop: piazza Caduti 1, Castelmagno (Cuneo): 0171-98.61.48.

 Corrado Olocco

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