Biella, trovati in alpeggio oltre 200 animali in fin di vita

Biella, trovati in alpeggio oltre 200 animali in fin di vita

BIELLA Sulle montagne piemontesi, in provincia di Biella, ci sono poco meno di 200 animali tra bovini ed equidi che lottano per sopravvivere. Questi animali, nonostante le gravi condizioni in cui erano tenuti dal proprietario e nonostante le denunce per maltrattamento, sono stati comunque portati al pascolo in alpeggio dove sono rimasti per settimane senza che nessuno li accudisse come necessario. Gli animali erano stati sottoposti a sequestro penale che sarebbe poi stato annullato per motivi formali. Inoltre, il sindaco di Pettinengo Vincenzo Amoruso, sul cui territorio si trovano gli animali in questo momento, aveva emesso un’ordinanza il 22 agosto scorso per far sì che gli equidi e i bovini venissero riportati a valle e ricoverati in una stalla, ma anche questo provvedimento è rimasto disatteso.

Diverse associazioni di protezione animale stanno cercando una soluzione per salvare gli animali che – se lasciati ancora in quelle condizioni – sono condannati a morte certa. In particolare, Enpa, Italian Horse Protection, Lav, Lndc animal protection, Oipa, Progetto Islander e Vita da cani hanno unito le forze e offerto il proprio supporto alle istituzioni preposte, inviando un’istanza d’intervento immediato per la “demonticazione” e la messa in sicurezza dei bovini ed equidi superstiti.

Data la gravità della situazione, le associazioni si sono rivolte alla Procura di Biella e a tutte le altre istituzioni coinvolte – tra cui i Carabinieri Forestali, il Ministero della Salute, la Regione Piemonte, l’Asl e i Comuni – chiedendo di organizzare con urgenza un intervento di recupero per riportare gli animali a valle, individuando una stalla in cui si possa effettuare il censimento, l’identificazione e fornire le necessarie cure veterinarie. Considerate le difficoltà logistiche presentate dalla morfologia del territorio per radunare gli animali, le associazioni hanno fornito la propria disponibilità a fornire proprio personale specializzato per supportare i Carabinieri Forestali e i pastori del luogo in tali operazioni. Nel frattempo, le stesse associazioni stanno predisponendo un’istanza per ottenere un nuovo provvedimento di sequestro degli animali anche per scongiurare il rischio che vengano avviati alla macellazione.

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