Con il neo presidente Maurizio Rasero, l’Ente è pronto ad affrontare con una nuova squadra di Governo le prossime sfide

Maurizio Rasero

ASTI Dopo il giuramento del neo presidente della Provincia e la convalida dei dieci consiglieri eletti in occasione della tornata elettorale di domenica 11 settembre, l’Ente è pronto ad affrontare con una nuova squadra di Governo le sfide di quello si preannuncia un autunno “caldo.”

Intanto, il presidente ha incontrato, nei giorni scorsi, i dipendenti della Provincia per un saluto e illustrare le linee guida, che distingueranno la sua amministrazione. In particolare, Rasero ha espresso «la volontà di riportare l’Ente nella posizione che gli spetta, ossia quella di un’Istituzione forte e capace di offrire adeguato sostegno allo sviluppo dei 118 Comuni dell’Astigiano».
Obiettivi ambiziosi che si scontrano con diverse criticità dettate dall’attuale impianto istituzionale e normativo.

Nonostante abbiano competenze in settori nevralgici del territorio (come l’edilizia scolastica, l’ambiente, la viabilità su diverse tratte e il supporto tecnico amministrativo ai Comuni), le Province sono state progressivamente svuotate di poteri e personale nell’ultimo decennio da norme come la legge Delrio, «concepita per il riordino delle funzioni amministrative ma che nel concreto, a causa della provvisoria applicazione, si è rivelata una tagliola per gli Enti di area vasta». Nello specifico, i dipendenti della Provincia astigiana sono passati, negli anni, da 350 a 120, a fronte di competenze invariate.

Rasero ha affrontato, poi, la problematica della disparità di trattamento economico tra i dipendenti provinciali e quelli regionali, «che non trova giustificazioni nella logica e contribuisce al progressivo trasferimento di professionalità dall’Ente locale verso quello di grado superiore, con ovvie conseguenze».

Il presidente ha ricordato, inoltre, che «è in cantiere una proposta di legge, con il coinvolgimento di tutti i Comuni astigiani, dove sarà richiesto che le Province assurgano ad Ente di primo grado, così da garantire agli organismi maggiore autonomia e poteri. Intendendo garantire una presenza giornaliera nell’ufficio di presidenza». Rasero ha chiarito, infine, che «il proprio mandato (della durata di quattro anni) sarà improntato alla trasparenza con i collaboratori e il perimetro d’azione resterà sempre quello della legalità. Niente pressioni o forzature sugli uffici: la volontà è che s’instauri un rapporto schietto con il personale, per favorire le attività nell’alveo della concreta fattibilità dei progetti proposti».

Manuela Zoccola

 

 

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