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Forme & Colori 2022 – Progetto Macàl – Biennale: la presentazione venerdì 9 settembre al castello di Grinzane Cavour

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GRIZANE CAVOUR La mostra Forme & Colori è giunta quest’anno alla IX edizione. A partire dal 2021 è diventata mostra d’arte contemporanea diffusa sul territorio di Alba e delle Langhe. In questo modo si sono create le condizioni per promuovere la collaborazione tra territori confinanti ma spesso estranei gli uni agli altri.

Forme & Colori 2022 – Progetto Macàl - Biennale: la presentazione venerdì 9 settembre al castello di Grinzane CavourVenerdì 9 settembre alle 18,00 presso la sala delle Maschere del castello di Grinzane Cavour avrà luogo la presentazione ufficiale della mostra e sarà possibile incontrare gli artisti (Gian Piero Viglino, Giovanni Borgarello, Daniela Guggisberg, Franco Marabotto, Franco S. Alessandria, Sergio Unia, Roberto Bruno, Daniele Aletti, Cristiana Cravanzola, Osvaldo Moi, Gabriele Garbolino Ru) .

L’obiettivo fin dall’inizio è stato di creare un clima di sana e proficua collaborazione tra realtà territoriali e produttive molto diverse, che permettesse di concorrere al raggiungimento di un obiettivo comune. Si sono contattati alcuni Comuni rappresentativi della Bassa e dell’Alta Langa ed è nata così la modalità diffusa di Forme & Colori, ossia installazioni d’arte contemporanea di primaria importanza collocate in luoghi appositamente studiati per creare un dialogo tra arte, architettura e paesaggio.

Fin dall’inizio c’è stato l’imbarazzo della scelta tanti e tali sono i paesi nelle Langhe che meriterebbero di entrare a far parte di una rassegna d’arte contemporanea. Ci siamo soffermati in Bassa Langa su Diano d’Alba e Grinzane Cavour mentre in Alta Langa, su Bergolo, Bossolasco, Albaretto della Torre, Serravalle Langhe, Mombarcaro, Niella Belbo e San Benedetto Belbo. Abbiamo poi deciso di inserire anche un paesino dell’Unione Montana Cebana, Sale San Giovanni. Ciascun borgo ha peculiarità tali che lo rendono unico e meraviglioso e che abbiamo cercato di armonizzare con le opere di artisti che, per colori, materiali e forme, sapessero dialogare con il paesaggio circostante.

Ne è nata così una ricerca minuziosa che ci ha portato a collegare i marmi bianchissimi di Carrara del maestro Borgarello con il sapore antico e gravido di richiami metafisici di Serravalle Langhe; le magnifiche ragazze acerbe immortalate nel bronzo dal sublime maestro Unia con la bellezza assoluta del giardino del castello di Grinzane Cavour; le sculture realizzate saldando chiavi antiche provenienti dall’Africa dello scultore Alessandria con l’eleganza silenziosa del centro storico di Bossolasco; i marmi e le ceramiche della scultrice Cravanzola con il lussureggiante giardino delle rose di Bergolo; l’opera monumentale ed impenetrabile dell’artista Bruno con il belvedere di Niella Belbo; l’enorme vascello in legno di castagno realizzato site- specific dal maestro Viglino con il panorama mozzafiato di Mombarcaro, il paese più alto delle Langhe, dal quale nelle giornate terse è possibile vedere lo scintillio del mar Ligure; le opere misteriose e ironiche del maestro Moi con l’iconica torre di Albaretto; le opere astratte, aliene e malinconiche degli scultori Aletti e Guggisberg con i cromatismi romantici dei campi di lavanda ed erbe officinali di Sale San Giovanni; le conturbanti opere in bronzo dello scultore Gabriele Garbolino Ru con l’infinita bellezza del belvedere a 360° di Diano d’Alba; le forme astratte e l’omaggio allo scrittore Beppe Fenoglio dell’artista Franco Marabotto con i luoghi fenogliani a San Benedetto Belbo.

Si è creata così una fusione tra diverse bellezze che ha accresciuto sensibilmente l’attrattività dei luoghi interessati dalla mostra e ha permesso alle installazioni di sprigionare al massimo il loro potenziale espressivo ed estetico. La mostra vuole essere espediente di incontro e collaborazione per una finalità comune tra territori limitrofi e creare un trait d’union tra Alba, Bassa e Alta Langa. La modalità diffusa della mostra permette al visitatore di spostarsi e conoscere realtà paesaggistiche molto diverse: dall’estetica signorile del centro storico turrito di

Alba, ai vigneti a perdita d’occhio delle colline generose della Bassa Langa, per arrivare fino ai monumentali paesaggi terrazzati con l’arte della pietra a secco tipici delle colline silvestri dell’Alta Langa. Abbiamo cercato di stimolare un dialogo armonioso tra paesaggio, architettura e arte, il risultato che ne è scaturito è un alto tasso di bellezza che auspichiamo possa essere ristoro per gli occhi e lo spirito.

La mostra diffusa è visitabile fino al 30 novembre durante le ore diurne.

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