Nebbiolo, maturazione tecnica quasi ottimale

Nebbiolo, maturazione tecnica quasi ottimale
© Marcato

ANALISI L’annata 2022 non si smentisce nemmeno con il Nebbiolo. Prima che finisse il mese di agosto sono iniziati addirittura i controlli di maturazione per le uve di questo vitigno per le tre Docg (Barolo, Barbaresco e Roero) e per la Doc Nebbiolo d’Alba.

Interpellato sui tempi, il laboratorio Enocontrol – che anche quest’anno coordina il progetto e conduce le analisi sui campioni di uve – precisa che le campionature sulle uve Nebbiolo 2022 sono allineate con quelle del 2003 e del 2017, due annate notoriamente calde.

La maturazione tecnologica. Le campionature eseguite sui vari Nebbioli il 31 agosto hanno dato ai rilievi analitici molto elevati per il periodo. Su tali basi potremmo dire che in molte delle vigne sottoposte a questi controlli la maturazione tecnologica – pur non essendo ottimale – è già molto buona. Un’affermazione questa che appare piuttosto strana, visto che scriviamo nell’ultimo giorno di agosto, ma i riscontri analitici condotti su numerosi vigneti sono espliciti.

La gradazione zuccherina media, espressa in Babo, è risultata rispettivamente di 19,2 per il Roero, 19,8 per il Nebbiolo d’Alba, 19,6 per il Barbaresco e, addirittura, 20,1 per il Barolo. Analizzando i valori riscontrati per le singole vigne, laddove si sono riscontrati i valori più bassi, questi fanno riferimento a vigneti con ottima esposizione e, magari, anche con un terreno più sciolto.

I dati che cominciano a preoccupare sono quelli dell’acidità totale e del pH. I livelli medi di acidità totale sono stati di 7,21 per il Roero, 7,09 per il Nebbiolo d’Alba, 6,67 per il Barbaresco e 6,83 per il Barolo. Quanto ai pH, i valori medi sono stati di 3,11 per il Roero, 3,18 per il Nebbiolo d’Alba, 3,19 per il Barbaresco e 3,15 per il Barolo. In proposito, ricordiamo che per l’acidità sono più rassicuranti i valori più elevati, mente per il pH quelli più bassi. Andando avanti di questo passo, c’è il rischio che le gradazioni zuccherine possano ancora crescere, ma gli acidi si possano ulteriormente ridurre, determinando la contrazione del potenziale acido. Ancora una volta c’è da sperare in una riduzione delle temperature, sia diurne che notturne, per limitare la retrogradazione degli acidi.

Se poi ci scappasse anche qualche pioggia, ma un po’ più consistente, la disponibilità idrica nel suolo potrebbe aiutare la pianta a diluire nei suoi acini gli accumuli zuccherini, oltre a portare in cantina uve un po’ più turgide rispetto a quelle finora raccolte.

La maturità fenolica in ritardo. Ciò che consiglia di attendere prima di vendemmiare è il fatto che la cosiddetta maturazione fenolica è ancora in ritardo. Non è un evento strano: spesso negli anni abbiamo assistito a divaricazioni più o meno forti tra maturazione tecnologica e maturazione fenolica. La complicazione attuale sta nel fatto che la maturazione tecnologica è già molto vicina ai livelli ottimali. Per quanto concerne le operazioni di vendemmia, va detto che a inizio settembre la raccolta delle uve bianche è praticamente terminata e sulla buona strada è anche il Dolcetto, che nelle sue zone classiche spesso ha già lasciato la vigna per la cantina.

Se le cose continueranno su buoni ritmi, ma senza esasperazioni, è ipotizzabile che la vendemmia delle Barbere possa iniziare tra il 10 e il 12 settembre, naturalmente con le possibili eccezioni di vigneti con livelli di maturazione molto avanzata. La raccolta dei Nebbioli potrebbe prendere il via tra il 15 e il 20 settembre, probabilmente sovrapponendosi in parte con quella delle Barbere.

 Giancarlo Montaldo

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