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Via alla cerca del tartufo, prezzi fino a 400 euro

Con Tuber primae noctis, si celebra il capodanno del Tartufo
Al Castello di Grinzane ha preso il via la stagione della cerca del tartufo bianco

TARTUFO Il castello di Grinzane Cavour – alla presenza del segretario generale della Organizzazione mondiale per il turismo Zurab Pololikashvili, dell’amministratrice delegata di Enit Roberta Garibaldi, di otto ministri del turismo (rappresentanti di Italia, Bulgaria, Georgia, Grecia, Moldavia, Portogallo, San Marino e Serbia) e di varie delegazioni di diversi altri Paesi – ha fatto da cornice per gli oltre 300 ospiti da tutto il mondo che hanno atteso la mezzanotte, quando ha preso ufficialmente il via la stagione della cerca del tuber magnatum Pico. Poi, dal maniero, i trifolao – accompagnati dai tabui, i cani da tartufo – sono entrati nei boschi alla ricerca del frutto più prezioso di questa terra. Si è tornati dunque a scavare, dopo il periodo di fermo biologico imposto fino al 20 settembre di ogni anno, proprio per evitare un eccessivo sfruttamento dell’ambiente durante un momento fondamentale per la maturazione dei tartufi bianchi d’Alba.

Fino al 31 gennaio 2023, in Piemonte sarà possibile procedere alla ricerca dei tartufi bianchi e il simbolo di Alba troneggerà in ristoranti, mercati e negozi, spandendo per le vie il suo aroma. Secondo Antonio Degiacomi, presidente del Centro nazionale studi sul tartufo, «probabilmente non sarà un’annata facile. Ma per fare previsioni ottimistiche o catastrofiche è presto. Vedremo se arriverà qualche pioggia: per ora c’è stato un gran caldo ed è mancato quel fondo di umidità dato dalle precipitazioni invernali e primaverili. In alcune zone, per la verità, si sono registrati temporali e questo può fare sperare. Saranno privilegiate le aree di fondovalle, più umide».

Per quanto riguarda i prezzi, il presidente non si sbilancia: «Al momento non c’è mercato. Ci vorrà almeno una settimana, ma fino all’inizio della Fiera del tartufo le quotazioni non si consolideranno. Qualche idea emergerà dalla Fiera di Millesimo, in programma dal 30 settembre al 2 ottobre. In estate il tartufo nero è stato abbastanza richiesto: d’altronde, i turisti arrivano in una zona tartufigena e desiderano solo assaggiare il nostro prodotto di pregio».

Spiega Lorenzo Tornato, dell’Associazione liberi cercatori di tartufo Alessandria: «Di prezzi è prematuro parlare. Oggi (mercoledì 20 settembre, nda) qualcosa abbiamo trovato. Molti fioroni, cioè tartufi immaturi, da lasciare nel terreno per il rilascio delle spore, ma anche prodotti sani, senza vermi e profumati. Soprattutto nella zona dell’Acquese, in terreni calcarei di fondovalle dove l’acqua non è ristagnata. O dove è scesa la grandine: i chicchi rilasciano l’acqua gradualmente. In ogni caso, l’apertura della stagione a mio avviso dovrebbe essere prorogata al primo ottobre. Se dovesse piovere per qualche giorno, prevedo una buona buttata a novembre».

Di prezzi parla, con molta cautela, Gianfranco Curti della Tartufi Ponzio. «C’è nulla di definito, ma indicativamente siamo sui 100 euro all’ettogrammo per il nero e sui 350-400 per il bianco. Il periodo è molto difficile, paghiamo le conseguenze di un’estate calda. La pioggia aiuterebbe anche a eliminare i tartufi invasi dai vermi. In ogni caso, la stagione è lunghissima e, nel tempo, ho imparato a non fare previsioni. Tutto può cambiare in modo repentino. Inoltre, occorre fare attenzione anche a piogge ininterrotte, che toglierebbero profumo ai tartufi».

La domanda resta comunque altissima, ma «come commerciante devo essere coraggioso nello sconsigliare, in certi casi, l’acquisto: i tartufi di questo periodo si conservano al massimo due o tre giorni. Appena aperta la raccolta sono riuscito a comprare del prodotto dai vari cercatori, circa un chilogrammo, tutti tartufi con una buona fragranza. I primi giri li ho fatti nell’Astigiano, poi andrò nel Roero: si tratta di terreni sabbiosi, dove, in condizioni di siccità, è più agevole lo sviluppo. Dal 1987, quando mia madre rilevò il negozio, ho visto trasformarsi il mondo del tartufo. Il crocevia della stagione, all’epoca, erano i primi di novembre. Finiva la Fiera, c’era prodotto e la domanda diminuiva leggermente, come i prezzi. Ora, invece, le quotazioni sono livellate e le variazioni meno accentuate».  

Davide Barile 

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