Luca Robaldo: «Meglio gettare ponti invece di costruire muri» (INTERVISTA)

Luca Robaldo: «Meglio gettare ponti invece di costruire muri»
Luca Robaldo, presidente della Provincia di Cuneo

L’INTERVISTA La Provincia di Cuneo ha un nuovo presidente: è Luca Robaldo, 37 anni, da giugno di quest’anno sindaco di Mondovì. Lo hanno eletto i primi cittadini e i consiglieri in carica nella Granda, chiamati a votare domenica 25 settembre. E proprio nel momento in cui l’Italia ha virato a destra, i cuneesi si sono accaparrati una vittoria per il centrosinistra, che sosteneva Robaldo.

L’altro candidato era infatti Roberto Dalmazzo, sindaco di Lagnasco, in corsa per il centrodestra. Il nuovo presidente ha ottenuto 43.602 voti, pari al 53,5 per cento del totale. Dalmazzo ne ha avuti 37.923. A giocare a favore del sindaco di Mondovì, il sostegno delle città più grandi della provincia, in gran parte governate dal centrosinistra. La precisazione è importante, visto che i voti per le provinciali sono ponderati, hanno cioè un peso diverso a seconda del numero di abitanti del Comune di appartenenza. Ma c’è anche un altro aspetto da sottolineare: mentre il vantaggio di Robaldo è stato marcato a Cuneo, con quasi 11mila voti in più, il suo avversario è risultato vincitore nel seggio di Roddi, dove hanno votato gli amministratori di Alba, Bra, Langhe e Roero.

Il risultato riaccende i riflettori su dinamiche politiche in divenire e su storiche spaccature tra le aree della Granda, aspetti che non sembrano però preoccupare Robaldo. Candidato senza simboli politici, alle provinciali come alle comunali di tre mesi fa, si è presentato come «una figura liberale e trasversale», sostenuto dalla coalizione di centrosinistra e da Azione, il partito del cuneese Enrico Costa. Consulente di formazione, Robaldo ha ricoperto incarichi politici e amministrativi, fino al ruolo di assistente parlamentare alla segreteria del Ministero per gli affari regionali. Ha lavorato anche come responsabile dell’ufficio di comunicazione del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, che nella corsa alle provinciali ha però sostenuto il suo avversario. A pochi giorni dalla proclamazione ufficiale, che si è svolta lo scorso 26 settembre a Cuneo, lo abbiamo intervistato.

Robaldo, che cosa significa per lei questa vittoria?

«Provo un profondo senso di responsabilità, oltre alla volontà di impegnarmi al massimo. Sarò un presidente presente e disponibile, attento a privilegiare il rapporto con sindaci e amministratori comunali. Ho intenzione di riprendere il lavoro con le associazioni di categoria, i sindacati, gli enti del terzo settore e gli altri interlocutori del territorio».

Si trova presidente all’interno di un Consiglio provinciale spaccato tra destra e sinistra, in una regione che guarda a destra: come si muoverà all’interno di questi equilibri politici?

«Penso che questi aspetti non avranno alcun impatto sul mio futuro operato. A livello nazionale e regionale, la nostra provincia ha rappresentanti che guardano a ciò che va fatto e non alle bandiere. Per quanto mi riguarda, provengo da quella scuola liberale e moderata che getta ponti, piuttosto che costruire muri».

Da sempre si parla di antagonismi esistenti tra Alba e Cuneo: come pensa di dialogare con la nostra parte di provincia?

«Esistono diverse peculiarità territoriali, che mi impegno a rispettare, sopra ogni altro aspetto. Alba e Cuneo sono le due città più grandi, con tratti diversi che le rendono complementari da molti punti di vista. Il risultato elettorale mi conforta, perché mi conferma la possibilità di poter lavorare con tutti: tanti amministratori hanno votato per la nostra proposta civica, superando dinamiche che esulavano dalla campagna elettorale».

La viabilità è fondamentale per l’Albese. Dalla realizzazione del terzo ponte sul Tanaro all’ampliamento dello storico ponte Albertino, di competenza provinciale, sono diverse le opere attese. Ci sono novità?

«Per il terzo ponte è in corso la procedura di gara per individuare il progettista che si occuperà della revisione del progetto preliminare e dei successivi livelli. Gli uffici si stanno muovendo in sinergia con l’Amministrazione comunale, per raggiungere un obiettivo strategico per la città e il territorio. Per quanto riguarda il ponte “vecchio”, si stanno definendo gli ultimi livelli di progettazione per il consolidamento delle fondazioni, già finanziati e cantierabili. Questi ultimi sono propedeutici a un possibile intervento di ampliamento del marciapiede, per il quale sono in corso le valutazioni. Da non dimenticare l’Asti-Cuneo: si sta lavorando per definire gli interventi complementari necessari per il collegamento con la viabilità provinciale. In più, sono in fase di progettazione e realizzazione una serie di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, nell’ambito dei finanziamenti relativi ai fondi del Piano nazionale di ripresa e di resilienza e della strategia nazionale per le Aree interne».

 Francesca Pinaffo

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