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Nucleare: Carmagnola e Chivasso escono dalla lista dei possibili depositi di scorie

Scorie, il punto di vista del Pd: «Segnaleremo le incompatibilità in modo scientifico e non strumentale»

TORINO Le ipotesi sulla collocazione delle scorie nucleari in Italia tornano a fare discutere una serie di Comuni, nonostante la nuova bozza della Carta nazionale delle aree idonee (Cnai), risalente allo scorso marzo, non sia ancora stata resa pubblica, se non da ipotesi di stampa.

In Piemonte arrivano commenti su due dei siti presenti nella vecchia bozza, Chivasso e Carmagnola, entrambi nel Torinese. «I siti potenzialmente identificati come idonei a ospitare le scorie erano in origine 67, fra cui quello di Carmagnola-Casanova. Nell’attuale mappa scendono a 57, e fra quelli esclusi vi è appunto Carmagnola» si legge in una nota del consigliere regionale piemontese Davide Nicco, che commenta: «È una vittoria e un sospiro di sollievo».

«Se il depennamento dal documento della lista dei siti Cnai che circola in queste ore fosse confermato, saremmo di fronte ad una vittoria che ci rende orgogliosi e di cui beneficerà tutto il territorio», aggiungono l’assessore della Regione Piemonte Maurizio Marrone e il sindaco di Carmagnola, Ivana Gaveglio.

Il Comune di Chivasso intanto ha deciso di presentare un esposto alla procura e una costituzione di parte offesa contro il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. La Giunta del sindaco Claudio Castello ha infatti deliberato un atto di indirizzo contro la Società gestione impianti nucleari (Sogin) per quanto riguarda la procedura e i criteri di valutazione dei siti inseriti nella Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee, tra i quali figurava anche un’area tra Mazzè e Rondissone.

Ansa

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