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Prezzi del tartufo stabilmente alti, ma per le prossime settimane c’è speranza per una maggiore quantità di prodotto

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TARTUFI Tino Marolo è presidente dell’associazione Tartufai delle rocche del Roero. Sorta nel 2017, ora conta 64 soci, tra cui molti ragazzi e ragazze. Riguardo a questo inizio di stagione di raccolta del tartufo bianco, commenta: «Inutile negarlo, stiamo patendo la siccità e la produzione è bassa. Il poco che si trova, però, è eccellente e sta dando grandi soddisfazioni. Sono quasi tutti piccoli esemplari, anche se si inizia a vederne qualcuno di dimensione maggiore. Confidiamo in questo tempo umido: dalla prossima settimana, penso la situazione cambi leggermente. Lo vediamo anche con i funghi epigei: nei boschi, si nota la muffa biancastra che precede le buttate». Riguardo ai prezzi ci dice: «Penso siano addirittura fuori misura, poi logicamente nella Fiera si vende più caro. Ciò che è corrisposto a noi trifolao è almeno cento euro più basso, ma non voglio innescare polemiche: c’è da calcolare il deperimento di peso e il giusto guadagno. Da parte nostra, comunque, preferiremmo costasse meno e ce ne fosse di più. In ogni caso, ciò che determina il costo sono domanda e offerta. L’aumento del nero, fino a 150 euro l’ettogrammo, è determinato dalla carenza di bianco».

Ci conferma quasi tutto Stefano Cometti, giudice al Mercato del tartufo: «Ai tartufai ho visto pagare, per trifole di almeno cento grammi, 480 euro l’ettogrammo. La maggior parte dei tartufi, al Mercato mondiale, si vende dai 400 ai 550 euro l’ettogrammo, a seconda della dimensione. Gli esemplari migliori possono aumentare di molto». Ce ne mostra uno in vendita nello stand di Tartufaye di San Damiano d’Asti, il cui costo è fissato a 660. «È tra i migliori di quest’anno, ma da adesso in avanti la qualità di tutti è destinata a migliorare. Finora, sono stati cavati fioroni, tartufi più leggeri non così speciali. La differenza la fa il peso, molto maggiore a parità di dimensione, e l’insieme di profumi, non aggressivi: peccato non si possano trascrivere». Se anche il nero è caro lo si deve «alla forte richiesta di tartufo. Il problema si riscontra dappertutto: anche altrove, per ora, ce n’è poco».

Guardandoci attorno, al borsino del tartufo della Camera di commercio di Asti, aggiornato al 12 ottobre, il prezzo all’ettogrammo (dato, però, ai trifolao) è da 150 a 250 per tartufi bianchi fino a 40 grammi; da 250 a 300 fino ai cento grammi di peso. Alla borsa del tartufo di Acqualagna calcolano, al 10 ottobre, 250 euro fino a 15 grammi, 350 fino a 50 e 450 per i più grandi. Il prezzo del nero è, rispettivamente, 40, 70 e 100 euro.

Davide Barile

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