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San Lorenzo vince il premio per la migliore rievocazione storica (VIDEO)

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FIERA DEL TARTUFO Il fine settimana in cui avvengono le disfide dei borghi si è aperto, la sera di sabato 1, con l’investitura del podestà, rappresentato quest’anno dall’assessore al turismo Emanuele Bolla. L’arena allestita in piazza Risorgimento, con il telone bianco del cantiere del duomo come apprezzato sfondo per proiettare, ha visto sfilare gli sbandieratori del gruppo Città di Alba e i figuranti. I cavalieri e le dame hanno scortato sul palco, oltre al primo cittadino medievale, la Signora di Alba e il presidente della Giostra delle cento torri, Luca Sensibile. Se Bolla ha dichiarato aperto il palio 2022, quest’ultimo ha richiesto l’ingresso del drappo per il vincitore.

Sono poi iniziati i preparativi per la competizione volta a premiare la migliore rappresentazione storica inscenata dai borghi. Grande calore sugli spalti, grande impegno in scena, coronamento di mesi e mesi di prove. Quasi mille gli attori, il che significa, almeno, altrettanti costumi da preparare.

Le scene richiamano episodi dell’Età di mezzo riguardanti Alba e dintorni. A volte c’è il rigore storico delle fonti ad accertarne la veridicità; in altre si fondono, volutamente, miti, leggenda e superstizioni. Per la prima volta, il pubblico ha potuto votare, tramite un codice Qr, l’esibizione che più ha gradito. Il suffragio popolare ha pesato per il cinquanta per cento. La restante metà deriva dal giudizio della giuria di qualità, con rappresentanti di istituzioni, stampa, associazioni e scuola. In questo caso, andava valutata sia la parte relativa a coreografia, costumi e accessori, sia l’interpretazione della rievocazione storica.

Se ormai pare difficile trovare vino scadente sulle nostre colline, lo stesso vale per le nove rappresentazioni: i giudizi vanno ben oltre la sufficienza, in tutti i casi. Alla fine, a vincere è stato il borgo San Lorenzo, con una scena riguardante san Francesco, corredata da grandiose esibizioni di funamboli. Secondo, per poco, San Martino, che attraverso le vicende di Cristina da Pizzano ha voluto lanciare un messaggio: la parità tra uomo e donna, ora come nel Medioevo, deve diventare reale. Al terzo posto Santa Barbara, con un originale musical sull’usuraio Giacomo Falletti, da ballare su note ironiche alla Sister act.

Immancabili, come ogni competizione sentita, ancor più se basata sui giudizi delle persone, le polemiche. In molti hanno tuonato contro la mancanza di coerenza con l’epoca medievale e la presenza di anacronismi in alcune scene. Parere legittimo e fondato, che però non risulta così vincolante per il regolamento.

Davide Barile

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