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Una rete solidale per le cure dentistiche ai bisognosi

Una rete solidale per le cure dentistiche ai bisognosi

RETE SOLIDALE Creare una rete di odontoiatria solidale in cui dentisti e igienisti, su base volontaria, possano operare gratuitamente negli ospedali e negli ambulatori pubblici su pazienti fragili per condizione economica e sociale. Ne ha discusso stamattina la quarta Commissione, presidente Alessandro Stecco, primo firmatario della proposta di legge.

Intervenuto nella discussione generale, Stecco ha precisato i confini della sua proposta di legge: «Con la normativa attuale, dentisti e igienisti volontari non possono operare in ospedale, mentre dal loro mondo viene la richiesta di potersi mettere al servizio delle persone più bisognose, in particolare impiantando protesi dentarie, negli spazi specialistici pubblici e senza gravare sulla collettività. Si potrebbero utilizzare le poltrone odontoiatriche vuote nel pomeriggio con progetti che rispondano ai bisogni della popolazione».

Accordo sul provvedimento è venuto anche dall’opposizione. In questo senso sono intervenuti Domenico Ravetti e Monica Canalis (Pd), Mario Giaccone (Monviso) e Silvio Magliano (Moderati), che hanno posto domande, in particolare sul sistema di finanziamento dei progetti: «Non dovrebbero essere totalmente a carico delle associazioni di volontariato», hanno sostenuto.

Il Terzo settore dovrebbe partecipare con la progettualità e coprendo la parte economico-finanziaria, è l’opinione di Stecco, che però ha rinviato a una prossima Commissione la discussione.

Successivamente Sarah Disabato (M5s) ha illustrato gli emendamenti alla sua proposta di legge “Riconoscimento delle attività di tatuaggio e dermopigmentazione”. La novità più importante è che dal provvedimento verrebbe esclusa la dermopigmentazione e introdotta la pratica del piercing. Questa scelta deriverebbe dalle consultazioni con gli attori interessati e dagli uffici regionali. Resta confermata la possibilità del tatuaggio medicale per le donne operate di tumore al seno, a carico del servizio sanitario pubblico.

In precedenza la quarta Commissione aveva audito i rappresentanti della Federazione nazionale delle professioni sanitarie e sociosanitarie-MIGEP.

Il coordinatore Angelo Minghetti e Loredana Peretto, della segreteria, hanno sostenuto la necessità di una formazione centralistica dell’Oss, che ormai ricopre un ruolo importante in tante strutture pubbliche, in particolare Rsa, che non verrebbe valorizzato: «Si è istituita la figura del Super Oss, con mansioni anche infermieristiche, ma non c’è adeguamento retributivo e formativo», hanno detto.  La richiesta è che venga istituito a livello statale un diploma Oss di scuola secondaria, riconosciuto dalla Ue, che superi la formazione regionale finora effettuata senza coordinamento.

Agli auditi hanno posto domande Monica Canalis (Pd), Silvio Magliano (Moderati) e Alessandro Stecco (Lega).

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