Ultime notizie

Abitare il piemontese: la parola della settimana è Cucurucù

Pigna, canto del gallo, gheriglio della noce, fiore di narciso.

Abitare il piemontese: la parola della settimana è Possacafé 27

ABITARE IL PIEMONTESE Sfumature di colore per ogni varietà: uno degli elementi simbolici dell’autunno è la pigna. È di questo che parliamo questa settimana, di come viene nominata in piemontese, il perché, e i curiosi legami con altre sfere, accomunate dalla tematica della natura. La pigna ha diversi nomi, molti tra questi assonanti tra loro: curucucù, cuculicù, cucurucù, chichiricù e via dicendo. Quale sarà la versione corretta? Sono tutte corrette, perché sono varianti territoriali (il fatto di averne dovuta scegliere una per il titolo è stato giocoforza pretesto per la ricerca e la narrazione.

Ma perché la pigna si chiama così? C’è chi pensa sia questione onomatopeica, chi per la forma così frastagliata, come la parola scritta e anche pronunciata! In realtà, prima ancora di significare “pigna”, la parola di questa settimana riguarda il canto del gallo. Infatti dal latino cucurire/cucurrire, significa proprio “imitare il canto del gallo”, variante di cocoricò, attestato in Svetonio. Anche in francese cocorico è onomatopeica del canto del gallo. Sarà forse lo stesso gallo ad aver ispirato l’attribuzione di cucurucù anche al narciso (narcissus poeticus)? In effetti la corona dal margine dentellato del fiore è di colore rosso scarlatto come la cresta del gallo.

Nel linguaggio infantile con la parola di questa settimana s’intende anche il gheriglio della noce, per la forma bitorzoluta che in sezione ricorda la cresta del gallo (accostamento diffuso in altre regioni d’Italia, pur con altre parole). Tornando alla nostra pigna, anch’essa è così chiamata proprio perché la forma presenta analogie inconfondibili con la cresta del gallo a cui oggi fischieranno le orecchie! Sapete qual è il colmo? Talvolta vale anche la regola inversa, ovvero succede che qualcuno con galucio intenda proprio la pigna, probabilmente per le stesse ragioni morfologiche! Tutti conoscono la famosa cantilena dalin-dalan… Ognuno ne ha una propria versione, ma quasi tutte finiscono con …ȓa pel d’o luv, curucucù. Chissà se si riferirà a una pigna, al canto del gallo, a una noce o al narciso!

Paolo Tibaldi

Banner Gazzetta d'Alba