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Decreto sicurezza per le Ong in mare, per il Focsiv è un «diversivo crudele»

Decreto sicurezza per le Ong che salvano vite in mare, per il Focsiv è un «diversivo crudele»
Una nave di Emergency © Emergency / Facebook

DECRETO SICUREZZA È stato approvato mercoledì 28 dicembre dal Governo il decreto legge che prevede nuove regole per le Ong che salvano vite in mare. Le navi potranno transitare e intervenire solo per i soccorsi, sotto il controllo e le indicazioni delle autorità territoriali. Sono previste inoltre sanzioni e confisca della nave in caso di mancato rispetto delle regole. L’attacco alle Ong che salvano vite in mare è «un diversivo crudele, che serve soltanto a nascondere l’incapacità di governare un processo complicato» come quello delle migrazioni. È questa la sensazione espressa da Ivana Borsotto, presidente della Focsiv, il coordinamento che riunisce da 50 anni 94 Ong di ispirazione cristiana.

Borsotto commenta a caldo il nuovo codice di condotta delle Ong varato dal governo. Le navi potranno transitare e intervenire solo per i soccorsi, sotto il controllo e le indicazioni delle autorità territoriali. Le operazioni di soccorso devono essere «immediatamente comunicate al centro di coordinamento competente per il soccorso marittimo nella cui area di responsabilità si svolge l’evento e allo Stato di bandiera, ed effettuate nel rispetto delle indicazioni delle predette autorità».

Il decreto legge stabilisce che le navi Ong potranno raggiungere l’Italia solo se «il porto di sbarco assegnato è raggiunto senza ritardo per il completamento dell’intervento di soccorso». In pratica le navi non potranno accumulare più salvataggi in mare prima di raggiungere il porto assegnato. Sono previste sanzioni da 10 a 50 mila euro, fermo amministrativo della nave per due mesi fino alla confisca, che si applicano al comandante della nave e in solido all’armatore e al proprietario.  «Siamo molto vicini alle Ong che hanno navi umanitarie – afferma Borsotto all’agenzia Sir, – non solo esprimendo la nostra solidarietà ma rendendo ascoltabile il fatto che la migrazione è gestibile».

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