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Nicolò, appassionato di Kierkegaard, raccoglie l’eredità del professor Tonelli

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Il dottorando albese in filosofia Nicolò Germano

FILOSOFIA Giovanissimo dottorando a Genova (classe 1999), Nicolò Germano ha di recente realizzato un sogno, quello di pubblicare la propria tesi di laurea magistrale (avvenuta lo scorso maggio alla Ca’ Foscari di Venezia). Il suo lavoro sul filosofo danese Søren Kierkegaard (vissuto nella prima metà dell’Ottocento), letto attraverso il filtro del professore genovese Alberto Caracciolo, è uscito per i tipi dell’Edizioni dell’orso nella collana Etica ed ermeneutica. Il titolo è Etica, religione e letteratura nel tempo del nichilismo. Un percorso kierkegaardiano.

Un progetto che si sposa con l’importante percorso intrapreso dal ventitreenne albese al Drest (Doctoral italian school of religious studies), primo dottorato laico in scienze religiose, messo in piedi dall’Università di Reggio Emilia in diverse sedi italiane.

Nicolò, appassionato di Kierkegaard, raccoglie l’eredità del professor TonelliA Genova Nicolò porterà avanti, per tre anni, i propri studi su Caracciolo, che diede una lettura decisiva sul nichilismo kierkegaardiano. Una figura conosciuta ai tempi del liceo Govone di Alba, grazie alla spinta del professore Ivano Tonelli, con il quale c’è stata una sorta di passaggio di consegne (anche lui è stato tra gli autori della collana dell’editore alessandrino).

«Di Kierkegaard mi ha colpito l’intreccio tra vita e pensiero. Nel suo capolavoro Aut-aut, il filosofo riesce a creare e descrivere diversi personaggi che incarnano un’esistenza, come l’esteta, l’etico o il religioso», racconta Nicolò. Grande interesse viene dal tema del nulla: «Nessuna storia del nichilismo mette mai in risalto Kierkegaard, che invece lo ha pensato a fondo sia nella sua versione negativa che in quella positiva. Con lui si ha per la prima volta, ancora prima di Nietzsche, un nichilismo che sa costruire qualcosa per rapportarsi adeguatamente al religioso e quindi alla vita etica nel mondo di oggi».

L’ultima parte del libro è invece più letteraria, perché indaga l’influenza del filosofo su alcuni scrittori, in particolare Kafka e Pessoa, anche se l’attrazione rimane tra i contemporanei: «Vorrei spingere i miei studi fino a Philip Roth che nel romanzo Zuckerman scatenato del 1981 riflette su testi kierkegaardiani».

Lorenzo Germano

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