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Alba: sulla nuova antenna in località Bricco Capre scrive Italia Nostra

Alba: sulla nuova antenna in località Bricco Capre scrive Italia Nostra
Immagine d'archivio

ALBA Sulla questione del previsto palo/antenna in località Bricco Capre, di cui Gazzetta ha scritto nell’articolo dal titolo Il cellulare squillerà persino sulla collina albese: nuova antenna in arrivo, ecco il comunicato della sezione albese di Italia Nostra a firma del presidente Roberto Giretti.

In seguito a segnalazioni di alcuni residenti e a quanto apparso sulla stampa locale relativamente alla possibile installazione di un supporto per antenne alto 20 metri nell’elevata località Bricco Capre nel territorio comunale di Alba, il Consiglio direttivo della Sezione albese di Italia Nostra, nella riunione del 22 febbraio, ha preso in considerazione l’argomento. Dopo ampia e articolata discussione è emerso quanto segue.
Preoccupa l’impatto paesaggistico che si avrebbe a ridosso del centro storico di Alba in una zona ancora relativamente intatta e meta di passeggiate, anche d’interesse letterario (sentieri fenogliani) e di memoria storica. Inoltre, va considerato che il territorio della città dal 2014 è incluso nella buffer zone del sito Unesco dei paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato. Neppure va tralasciato quanto prefigurerebbe il probabile vincolo idrogeologico nella località coinvolta.
Si comprende che aree non ancora ben coperte da segnale telefonico possano forse generare qualche difficoltà a chi vi risiede, e non si nega l’interesse economico del proprietario (Comune o privato cittadino?) per l’affitto ai vari gestori; si ritiene però inadeguato un palo/traliccio di tale altezza in loco, stante la presenza di altri supporti per antenne già presenti nell’area in questione, ma non così “stridenti” paesaggisticamente. Per di più la nuova struttura attirerebbe molti altri a impegnarla in breve tempo, generando nuova domanda e altri meccanismi correlati oppure nuove installazioni.
I risultati negativi di tale soluzione sono purtroppo evidenti in altre zone a noi vicine, ad esempio Bricco del Dente a La Morra e una collina panoramica a Guarene, con conseguenze negative sicuramente economiche per la perdita di valore dei terreni, dei fabbricati vicini e forse sulla salute dei residenti. Si ritiene pertanto necessario prendere in esame soluzioni meno impattanti, quali l’utilizzo di supporti già esistenti o altre possibili soluzioni tecnologiche più adeguate, senza considerare vistosi tralicci più pertinenti a investimenti plurimi.
Peraltro dalla discussione in Italia Nostra è emerso che molte persone si preoccupano anche della presenza di antenne e ripetitori installati sui fabbricati della città. Pertanto si chiede se in Comune esista una mappatura di tali strutture, se siano stati fatti i necessari accertamenti tecnici dell’impatto delle stesse sulla salute e, in caso contrario, di procedere al più presto al rilevamento dell’inquinamento elettromagnetico portando a conoscenza dei risultati i cittadini.                     

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