Cibo sintetico, se ne discuterà in seconda Commissione

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© Coldiretti Giovani impresa

NEL PIATTO Venerdì 3 febbraio alle 17.30, durante la riunione della seconda Commissione consiliare del Comune di Alba, il consigliere comunale con delega all’agricoltura Mario Sandri parlerà di sostegno e adesione alle iniziative di Coldiretti contro il cibo sintetico. Da mesi l’associazione di agricoltori sta portando avanti una petizione contro carne e latte finti, prodotti artificialmente in laboratorio, firmata anche dal presidente della provincia di Cuneo Luca Robaldo. Sull’ordine del giorno si legge che il cibo sintetico «non salvaguarda l’ambiente perché comporta un maggior consumo d’acqua ed energia rispetto agli allevamenti tradizionali», «è prodotto in bioreattori», e «favorisce l’interesse di pochi operatori, monopolizzando l’offerta nel mondo».

Un’altra campagna portata avanti da Coldiretti e sostenuta dal consigliere Sandri è quella contro farine derivate da grilli e vermi: «Preferire un insetto a un coniglio, solo per una questione di percentuale di proteine, è un ragionamento miope, che ignora tutto il nostro patrimonio culturale. Si possono fare tante parole, ma se prima trovavi una formica nel piatto potevi far chiudere il ristorante, mentre ora resta aperto proprio per questa sua specificità».

Da alcuni mesi, Sandri ha un altro grillo per la testa: «Un’idea che mi piacerebbe realizzare prima della fine del mandato, magari con i fondi del Pnrr, è l’istituzione di una casa del vino. Vorrei che diventasse un centro di cultura enologica e gastronomica, non un’enoteca che faccia concorrenza ad altri esercizi. Ad Alba ci sono 940 ettari vitati e il turismo è legato all’agricoltura. Raccontare la nostra originalità è determinante: ai visitatori cercheremo di far capire perché da questo lembo di territorio nascono vini così pregiati. Dobbiamo ripartire dalle tradizioni, consapevoli delle loro potenzialità, legandole ai grandi scrittori che hanno narrato la terra. Far riscoprire il nostro patrimonio, nonostante la crisi d’identità che sta vivendo l’Europa, potrà essere un argine per evitare che, fra qualche anno, i tajarin si preparino con la farina di grilli».

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