Marco Drago racconta i pionieri della radio in un podcast

Marco Drago racconta "Innamorato" al Tgr Petrarca 1
Il nuovo podcast di Marco Drago e Gaetano Cappa

PODCAST Nel 1901 Guglielmo Marconi dimostrò che le onde radio potevano propagarsi a grande distanza, mandando un segnale in codice Morse dalla stazione di Poldhu, in Cornovaglia, a quella canadese di Terranova, senza l’utilizzo di fili. Un evento spesso ricordato dai manuali di storia come la nascita della radio, che però si discosta molto dalla nostra idea, anche perché ancora privo di due elementi divenuti fondamentali: la voce umana e la musica. Da questa constatazione sono partiti il canellese Marco Drago e il milanese Gaetano Cappa dell’istituto Barlumen per creare il podcast Etere non etere, uscito lunedì scorso sulla piattaforma Rai play sound e ora ascoltabile gratuitamente in streaming (Clicca QUI).

L’amor cortese anni ’80 di Marco Drago
© Giovanni Giovannetti

Dieci puntate di prime volte in cui si raccontano i passi in avanti fatti da alcuni pionieri che hanno creato l’odierna radiofonia: tra intuizioni e fallimenti emergono figure di inventori geniali, abili truffatori, artisti ispirati, musicisti d’avanguardia e imprenditori illuminati. Il podcast nasce da un precedente radiodramma di Cappa sulla figura di Reginald Fessenden (il primo a trasmettere un messaggio vocale via etere nel 1900, anche se per una breve distanza) e segna anche del ritorno del duo artistico in Rai, da cui Marco Drago manca dall’anno 2009, quando smise di fare trasmissioni su Radio 3 passando a Radio svizzera italiana.

Il canellese, tornato anche nelle librerie con il romanzo Innamorato (Bollati Boringhieri), racconta: «Anche per noi è una prima volta, perché i nostri lavori in Rete di solito passavano sempre attraverso una trasmissione radiofonica, questa volta invece abbiamo creato un contenuto originale. Con Rai play sound abbiamo trovato un interlocutore preparato: il responsabile Andrea Borgnino è un grande radioamatore e conosceva già le vicende e i protagonisti».

Dopo i primi contatti dello scorso maggio, Drago e Cappa iniziano le ricerche per la documentazione, ma nessuno si fa più vivo; a metà novembre la fumata bianca, con richiesta di consegna entro fine dicembre. «Mi sono trovato a scrivere dieci puntate in meno di un mese: lavoravo col televisore acceso sui Mondiali a basso volume. Cappa invece non ha fatto né Natale né vacanze per finire in tempo», spiega l’astigiano.

Il risultato è un incredibile racconto, che mette insieme curiosità e gag divertenti, per restituire agli ascoltatori personaggi o realtà straordinari, spesso dimenticati o lasciati all’ombra di Guglielmo Marconi. Ne sono un esempio l’esperienza ungherese di Telefon hírmondó, prima stazione a dotarsi di un palinsesto di programmi (ascoltabili al telefono), o il tedesco Walter Ruttmann, che, insieme al russo Dziga Vertov, fece i primi esperimenti di montaggio audio negli anni Trenta. 

Lorenzo Germano

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