Attenti ai social! Ai Salesiani di Bra un incontro con Roberto Alborghetti

Attenti ai social! Ai Salesiani di Bra un incontro con Roberto Alborghetti

BRA La scuola media salesiana, in collaborazione con l’Associazione genitori scuole cattoliche, ha organizzato alcuni incontri formativi per gli studenti e le famiglie. Il relatore è stato Roberto Alborghetti, bergamasco d’origine, scrittore e autore di diverse pubblicazioni, tra cui il libro (De)generazione digitale, pubblicato da Fantasy.

Impressionante è stata l’attenzione che i ragazzi hanno prestato, lasciandosi coinvolgere nel dialogo, soprattutto sulla tematica del digitale. In particolare sono stati colpiti dalla confessione del fondatore di internet, l’ingegnere Tim Berners Lee: «Quando ho creato internet volevo migliorare il mondo, ma ho creato uno strumento antiumano». Nell’incontro con i genitori, il relatore ha toccato vari aspetti del fenomeno, ormai planetario, dei social. Il livello di attenzione dei giovani delle scuole superiori si attesta sui dieci minuti e si stancano presto. Il 70% dei giovani non comprende il significato di molte parole e ancora meno sanno utilizzare la punteggiatura. È un disastro comunicativo.

Vedono troppe immagini: ne passano milioni sotto i loro occhi fissati sui social. I ragazzi devono essere aiutati a gestire questa massa di informazioni. I genitori devono essere vigilanti, senza essere ossessivi. La preadolescenza è diventata problematica e questa valanga social li mette in grossa difficoltà. I numeri di ragazzi che utilizzano i social è elevatissimo. Ben il 70% ha un profilo falso per accedere a tutti i siti, anche quelli vietati ai minorenni. Per fortuna il garante sta mettendo limiti di età per l’accesso.

In questo momento è Tic Toc il social più pericoloso, per i messaggi e le proposte che diffonde specie tra i giovanissimi. Pericolose sono le sfide che propone. Come pure le esche attraenti con cui carpiscono i dati degli utenti. I ragazzi facilmente si lasciano prendere la mano, perché alla loro età sono poco consapevoli. Inoltre perdono la nozione del tempo. Un sondaggio in un liceo di Milano rivela che i giovani stanno 6 ore al giorno sui social. E a scuola sono costantemente stanchi, inermi e distratti dal cellulare, anche quando parlano con gli altri. Non sanno rapportarsi con la realtà, nemmeno con le persone. Occorre aiutarli a recuperare la capacità di ascolto. È il soggetto che viene messo al centro con la ripresa verticale su di sé, escludendo quella orizzontale che si apre al contesto reale. I social, specie Tic Toc, non ci aiutano a conoscere meglio il reale, incentrano tutto sul sé e il resto scompare.

Anche la figura della donna è ridotta a divertimento, altro che dignità e liberazione della donna! Secondo i dati della polizia postale i dati sulla pedofilia e pedopornografia sono in continuo aumento. Le conseguenze sulla salute fisica e psicologica sono notevoli, compresi i vari tic assimilati dagli influencer. Occorre avere il coraggio di segnalare e denunciare. «La rete ci obbliga a migliorare come genitori – dice Alborghetti – che si impegnano a seguire e aiutare i ragazzi a capire cosa vedono sui social, a ragionare. I figli sono il bene più prezioso. Non che mondo lasceremo ai figli, ma che figli offriremo al mondo” (Papa Francesco). I social sono una sfida enorme, per tutti»!

Lino Ferrero

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