Il lento declino della chiesa di Ca’del Bosco, frazionisti preoccupati

Il lento declino della chiesa di Ca’del Bosco, frazionisti preoccupati
chiesa di Ca’del Bosco

BRAIDESE Le lancette sul campanile sono rimaste ferme all’attimo della saetta di un fulmine alle 17.55 di quattro anni fa.

La chiesa di Ca’ del Bosco dedicata alla Vergine Assunta all’interno si presenta ancora bene, un pò scrostata alle pareti in fondo, ma ben conservata la Via Crucis e il quadro del presbiterio che raffigura la Vergine Assunta; un po’ meno bene i locali attigui. La sacrestia ancora arredata con tutti i mobili e campeggiano i ritratti dei due preti di Ca’ del Bosco, quelli che hanno creduto nella frazione e nella comunità ecclesiale. Due salesiani: don Cesare Cerrato, il parroco e l’anima spirituale della frazione morto nel maggio 2000 e don Romano Zucchi defunto nell’agosto 2011.

Poi il nulla… Complice la crisi di sacerdoti, la soppressione della Messa domenicale e tante difficoltà a trovare fondi per mantenere e aggiustare la chiesetta che versa in condizioni pietose all’esterno, dopo anni che nessuno ha più fatto nulla.

La chiesa attuale, frutto di trasformazioni durante i secoli, trae la sua origine,  come scrive il sacerdote Gaspare Burzio «In sul principio o verso la metà del 1600 si costrusse un’altra cappella presso il 2° gruppo di case, la quale venne dedicata alla B.V.Maria».

Ebbene sono passati quattro anni da quel fulmine che ha devastato il campanile e salvo la sua messa in sicurezza, avvenuta nel 2020, nulla è stato fatto, anzi la chiesa e si nota dalla facciata e lo segnalano molti frazionisti è in continuo degrado.

«Neanche la recente legge regionale che stanziava fondi – ci dicono i frazionisti – ha prodotto speranze o risultati, oltretutto l’estate scorsa la chiesa è anche stata presa di mira da vandali. Peccato davvero per questa chiesa che in oltre 400 anni di presenza ha accompagnato il cammino di fede di tante persone».

E’ vero che mettere mano al grande patrimonio di chiese non è cosa facile, risorse, cura, ma occorre scegliere delle strade nuove. Per esempio la chiesa di Ca’ del Bosco annovera nel complesso l’alloggio che un tempo fu del cappellano, certo molto piccolo. Ma una delle strade potrebbe essere quella del comodato d’uso a qualche famiglia, che, in cambio dell’alloggio, si impegni a fare da custode alla chiesa per impedire atti vandalici e ad avere cura; una chiesa che inserita in un apposito circuito di chiese da visitare (come l’iniziativa Microcosmi dei Rotary di Savigliano o quella delle App che aprono gli edifici previa registrazione) potrebbe essere una strada nuova per la salvaguardia del patrimonio religioso.

Solo nella zona delle Tre frazioni ci sono sei chiese campestri (Riva, Ca’del Bosco, Boschetto, la cappella della Cascina Ercolana, la chiesetta di S.Bernardo in località Grione, S.Rosa, queste ultime tre private) e pocoIl lento declino della chiesa di Ca’del Bosco, frazionisti preoccupati 1 più in là il complesso di Motta degli Isnardi a Sanfrè.

Per una brutta notizia in fatto di chiese, ve ne è una bella proprio a Ca’del Bosco: il Pilone dedicato alla Madonna della Pace che si trova sulla strada che attraversa l’abitato, frutto di un voto fatto da un reduce della campagna della Russia è stato completamente riportato all’antico splendore.

Lino Ferrero

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