In Regione i sottosegretari non saranno quattro ma due: il centrodestra cede grazie alla prova di forza delle opposizioni

Riapre il Consiglio con le sedute in presenza
Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale del Piemonte

TORINO «Si è conclusa la lunga battaglia per evitare che il centrodestra introducesse quattro sottosegretari, una riforma inutile e costosa, che mira a stravolgere i rapporti tra Consiglio regionale e Giunta. Grazie ad un’opposizione ferma e instancabile abbiamo costretto la maggioranza a ridurre il numero dei sottosegretari a due» – dichiarano il consigliere regionale Pd Maurizio Marello e il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.
«La riduzione del numero dei sottosegretari insieme all’impegno a cancellare la legge sui super-consulenti di fatto cancella ogni aumento legato ai costi della politica. Alle condizioni date sia sui numeri sia sui costi siamo di fronte una netta vittoria delle opposizioni» – proseguono i rappresentanti Dem.
«La proposta – aggiungono – era sbagliata nel merito e nel metodo. Nel merito, perché chiedeva di inserire lo stesso numero di sottosegretari che ha la Lombardia che, però, ha più del doppio degli abitanti del Piemonte, oltre che un numero maggiore di consiglieri e assessori. Nel metodo, perché le regole del gioco si cambiano insieme attraverso il dialogo e non con atti unilaterali e prove di forza».

«Il centrodestra ha fatto di tutto per forzare la mano e impedire alle forze politiche di minoranza di opporsi democraticamente, alla modifica statutaria. La complicità del Presidente del Consiglio regionale ha permesso al centrodestra addirittura di depositare e inserire prima di tutti gli altri un emendamento monstrum, che dava il potere al Presidente della Giunta di nominare genericamente “dei Sottosegretari” e a demandarne numero e funzioni a una legge ordinaria – spiegano i dem -. Una forzatura senza precedenti che siamo riusciti a fermare smontando anche la retorica della prova di forza annunciata a partire da una convocazione 24 ore su 24 che la maggioranza poi non è stata in grado di reggere. Lo Statuto è la carta di riferimento dei piemontesi che regola la vita di questo Consiglio regionale. Lo lasceremo in eredità a chi verrà dopo e dobbiamo avere consapevolezza di quello che scriviamo. Se dobbiamo modificarlo dobbiamo farlo insieme con grande senso istituzionale e non attraverso sotterfugi».

«Ci siamo opposti con tutte le nostre forze, restando in aula fino all’ultimo momento per esprimere la nostra contrarietà per fare decadere il modello di rapporti istituzionali immaginato dal centrodestra nel quale il Consiglio regionale non potrà discutere direttamente i singoli temi con gli Assessori, ma sarà filtrato da una figura di secondo livello come il Sottosegretario. Questa non è democrazia!» – concludono Marello e Gallo – «Già oggi la presenza del centrodestra, ma in generale della Giunta, è molto limitata. Con l’introduzione dei sottosegretari le cose peggioreranno. Per questo abbiamo voluto simbolicamente fare un’ultima foto agli scranni della Giunta perché sappiamo che non si faranno più vedere. Per noi questa battaglia è un avviso anche per i mesi che ci aspettano. La legge elettorale non si cambierà se non ci sarà condivisione con le forze di opposizione».

Banner Gazzetta d'Alba