ASTI Il gemellaggio tra Asti e Nanyang, nella provincia dell’Henan, si è aggiunto a quelli con la francese Valence, la tedesca Biberach an der Riß e l’israeliana Ma’alot-Tarshiha. Lo scopo dell’Amministrazione comunale e di avere maggior cooperazione nei settori dell’imprenditoria, dell’economia e dell’innovazione. «Il gemellaggio è il traguardo finale di un percorso iniziato con un patto di amicizia stretto da Asti con Nanyang nel 2012 ai tempi dell’Amministrazione Brignolo», commenta il sindaco Maurizio Rasero.
«Il gemellaggio riconosce che tra Asti e la Cina si sono create, nel corso degli anni, buone relazioni sostenute dal Ministero degli affari esteri e dal Consolato generale cinese a Milano e si sono concretizzate anche numerose visite istituzionali di delegazioni ufficiali in eventi organizzati per la valorizzazione dei reciproci rapporti e in interventi sociali in occasione della recente pandemia», prosegue Raseroe. Da Nanyang erano arrivate centomila mascherine per fronteggiare l’emergenza Covid durante i mesi più difficili dopo lo scoppio dei contagi e nella città cinese (dieci milioni di abitanti), esiste già un’enoteca con vini astigiani aperta da Zhao Zhijun, proprietario della Way Assauto.
Nel 2019 una delegazione astigiana composta dal sindaco Rasero, dagli assessori Stefania Morra e Loretta Bologna e dall’ex assessore Gianfranco Imerito, fu accolta nell’Henan, in occasione di un importante salone internazionale promosso per agevolare investimenti cinesi all’estero e stringere partnership commerciali. L’ultimo incontro tra l’Amministrazione Rasero e i rappresentanti della Repubblica popolare è invece avvenuto in occasione del Capodanno Cinese, a Milano, su invito del console Liu Kan. Ad aprile arriverà ad Asti una delegazione di trentacinque persone, tra politici e imprenditori, e altre sei città cinesi hanno chiesto di visitare Asti tra aprile e maggio intenzionati a conoscere meglio il nostro territorio.
Paolo Cavaglià