Partecipato seminario con la lingua de segni per conoscere la comunità Lgbtqai+

Partecipato seminario con la lingua de segni per conoscere la comunità Lgbtqai+ 1
Il relatore e i partecipanti al convegno

ALBA L’associazione Gruppo sportivo sordi Alba sport & cultura del presidente sordo Corrado Avarino ha organizzato ad Alba nella Sala Riolfo il seminario Conoscere la comunità Lgbtqai+ in lingua dei segni italiana. «Per i partecipanti sordi, circa una sessantina, questo appuntamento è stato un grande successo», dice Avarino. «Volevamo far capire, condividere e sapere come comportarsi con le persone con un differente orientamento sessuale. Esistono dimensioni della persona che, spesso, la società trascura o condanna senza appello. Difendere e promuovere i diritti Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali) significa riconoscere che ogni persona possiede individualità autentiche che si esprimono in concetti come l’identità di genere».

Partecipato seminario con la lingua de segni per conoscere la comunità Lgbtqai+
Corrado Avarino, presidente del Gruppo sportivo sordi Alba

«Tali individualità sono state lungo i secoli ignorate, nascoste o apertamente e violentemente condannate», prosegue Avarino. «Oggi, invece, alla luce della pari dignità sociale e dell’uguaglianza di fronte alla legge a prescindere da caratteristiche personali, come stabilisce l’articolo 3 della nostra Costituzione, occorre difendere e promuovere una cultura dei diritti Lgbt che tuteli tutte le dimensioni della persona, dalla relazione di convivenza al matrimonio, dalla lotta all’omofobia e ai discorsi omofobici alla difesa delle famiglie incentrate su coppie dello stesso sesso».

Isa Aimasso e Oriella Bolla di Agedo Asti-Alba-Alessandria insieme a  Salvatore Falzone di Le metaformosi Alessandria scriveono: «È stato per noi un onore ricevere da parte del Gruppo sportivo sordi di Alba l’invito a parlare della comunità Lgbtqai+. Per noi è stata un’assoluta novità, e così anche per loro; c’era un po’ di nervosismo, c’era la paura di non riuscire a spiegare concetti che a prima vista potrebbero sembrare semplici ma che in realtà sono molto complessi, soprattutto per chi non li ha mai incontrati, eppure, domenica si è verificato qualcosa di straordinario: la parola intersezionale, di cui molti si riempiono la bocca, ha trovato una sua profondissima realizzazione nella sala Riolfo del cortile della Maddalena. Noi ci siamo sentiti accolti fin dal primo momento. Eravamo sorpresi, all’inizio, dalle tante domande che sono arrivate dal pubblico; sorpresi perché è raro vedere un tale interesse, un tale coinvolgimento, spesso anche all’interno della stessa comunità Lgbtqai+. Nell’aria c’era la voglia di comprendere, di interrogarsi, di approfondire, sempre con assoluto rispetto, anche nei casi di discordanza di opinioni. Usciti dalla sala eravamo commossi e profondamente grati per questa occasione: trasformati, si può dire. Non vediamo l’ora di rivedere il Gruppo sportivo sordi Alba anche solo per stare insieme, per incontrarsi: sono queste le connessioni che devono essere coltivate, sono queste le connessioni di cui tutti noi abbiamo bisogno».

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