CUNEO Domenica 28 maggio torna a esibirsi il coro degli afasici Enrico Catelli di Alice Cuneo Odv, associazione di volontariato per la lotta all’ictus cerebrale. Lo farà nell’auditorium del foro boario Varco di Cuneo (via Pascal 5) alle 17 in un concerto dal titolo molto significativo: “La musica è il più potente farmaco non chimico”. Citazione del medico e scrittore Oliver Sacks, che per tutta la vita ha studiato e raccontato il potere straordinario della musica come vera terapia. L’ingresso è libero e gratuito; l’evento è accessibile alle persone con disabilità.
Un momento importate in cui verranno presentati i risultati del percorso di riabilitazione della parola portato avanti dai musicoterapisti, Margherita De Palmas e Maurizio Scarpa: «L’afasia lascia senza parole. È un disturbo della comunicazione che colpisce un terzo delle persone dopo un ictus – dicono i musicoterapisti – capiamo perciò quanto possa essere invalidante. Una malattia del singolo, che impatta sulla sfera familiare e sulla comunità. Con la musicoterapia si possono ritrovare le parole perdute, in un percorso complesso che fa leva sul ritmo, sul ricordo e sul rimodellamento di aree cerebrali compromesse».
Il racconto del progetto
Il coro degli afasici sarà accompagnato sul palco dai musicisti della fondazione Fossano musica. «È un momento di festa per lanciare un messaggio di speranza concreta e di vita», dice Giuseppe Bonatto, presidente emerito e fondatore di Alice, colpito lui stesso da ictus nel pieno dei suoi anni. «L’ictus è la prima causa di disabilità e terza di morte, capiamo quindi l’importanza di questa iniziativa. È importante parlarne, ed è ancora più importante mostrare che, insieme, si possono superare le difficoltà. Vi invitiamo a partecipare numerosi per vedere il prodigio del coro, per sentire quanto sia preziosa anche solo una sillaba di parola recuperata».
Il progetto del coro degli afasici è un’iniziativa di “terapia ed empatia” per l’ictus, in cui si sperimenta una modalità nuova e partecipativa di ascolto, cura e presa in carico delle problematiche che l’ictus comporta. Oltre alla riabilitazione del singolo, si realizza un percorso virtuoso in cui anche i familiari, i volontari, e le realtà coinvolte trovano risposte generative ai bisogni di una malattia cronica come l’ictus. Il coro diventa come una “grande famiglia”, una possibilità tangibile per migliorare la qualità della vita delle persone afasiche e delle loro famiglie. Il concerto diventa un’occasione straordinaria di incontro, confronto e dimostrazione dei risultati alla comunità: «Per questo vogliamo ringraziare sentitamene tutte le realtà e le persone che ci sostengono – continuano da Alice -. Diceva il compianto Ezio Bosso che “La musica, come la vita, si fa in un solo modo: insieme”, vi aspettiamo allora a Cuneo per vivere insieme le emozioni del coro che ritrova la parola».
Alice Cuneo Odv opera su tutto il territorio della Granda. Per contatti e informazioni: Marianna: telefono 333-74.58.606 – cuneo@aliceitalia.org oppure alicecuneo.it.
L’esibizione rientra in un progetto ampio di terapia ed empatia per l’ictus, per questo l’associazione ringrazia: fondazione Crc, Csv Società solidale ets Cuneo, fondazione Crt, fondazione Crs, fondazione Crf, Camera di commercio di Cuneo, Atl cuneese, famiglia Bonardo-Costantino, associazione Alessio, Asl Cn 1, Asl Cn 2, Ordine dei medici, chirurghi e odontoiatri Cuneo, consorzio socioassistenziale Cuneo e Monviso solidale, Intesa Sanpaolo, Bcc Caraglio, Otto per mille, fondazione Cagnasso Onlus e Comuni di Cuneo, Borgo San Dalmazzo, Alba, Savigliano, Saluzzo, Robilante, Caraglio e Fossano.