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Case della salute di Alba e Bra: appalti entro la fine dell’anno

Del tema ha parlato, durante l'assemblea dei Commercianti albesi, il 12 giugno, l'assessore alla sanità piemontese Luigi Icardi

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ALBA Durante l’assemblea annuale dell’Associazione commercianti albesi, che si è svolta lunedì 12 giugno al castello di Grinzane è intervenuto l’assessore regionale Luigi Icardi: il politico ha ha ripercorso l’iter che trasformerà gli ex ospedali di Alba e Bra nelle case della salute. «Questo territorio, vent’anni fa, ha saputo rinunciare a due ospedali per averne uno migliore a Verduno. Una legge regionale del 2015 obbligava l’Asl Cn 2 a vendere le strutture del San Lazzaro e del Santo Spirito per restituire alla Regione i 26 milioni di acconto versati per il nuovo nosocomio. La considerai una delle più grandi ingiustizie, dato che l’Asl Cn2 è sempre stata una Cenerentola, ricevendo molto meno rispetto ad altre strutture. Questo perché la gestione delle spese è sempre stata oculata, il virtuosismo ha permesso di risparmiare ogni anno decine di milioni. Sarebbe stato privo di senso pretendere ancora questi 26 milioni e ritrovarsi con ospedali dismessi come a Biella e Asti. Nel 2021 è stato approvato un emendamento che ha permesso di rinunciare alla somma. In più, ora dal ministero arriveranno 46.4 milioni previsti dall’ex articolo 20».

Alla mezzanotte di lunedì 26 è scaduto il termine per la presentazione delle offerte per il progetto di riqualificazione. «Entro la fine dell’anno saranno appaltati i lavori, che inizieranno nei primi mesi del 2024. A Verduno si rivolgeranno i pazienti in fase acuta, mentre la cura delle malattie croniche e altri servizi resteranno ad Alba e Bra, strutture con 3.300 metri di uffici, duemila di laboratori, la scuola infermieri e molto ancora. Si creerà anche un indotto che darà linfa al commercio locale».

Davide Barile

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