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Festival della Tv: secondo De Benedetti «Meloni andrà a sbattere sull’Europa e con lei l’Italia»

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DOGLIANI Oggi al Festival della Tv Carlo De Benedetti ha presentato il suo libro Radicalità: il cambiamento che serve all’Italia e, dal palco, intervistato da Daniela Preziosi ha spiegato il suo punto di vista sulla politica italiana.

Festival della Tv: secondo De Benedetti «Meloni andrà a sbattere sull'Europa e con le l'Italia»

Sarebbe follia cambiare la repubblica parlamentare

«Speriamo non sia ultimo anno di Repubblica parlamentare anche se c’è chi vorrebbe così, come il nostro primo ministro», ha affermato De Benedetti. «C’è determinazione da parte della Meloni, dichiarata anche in campagna elettorale, di voler cambiare governance a questo paese. È una follia perché se c’è una cosa che funziona è la presidenza della Repubblica. Sergio Mattarella è il miglior presidente che abbiamo avuto, ha navigato in questi dieci anni in modo straordinario», aggiunge De Benedetti.

«Ha gestito con equilibrio e saggezza situazioni imbarazzanti. Se si pensa che ha fatto ministro Di Maio che aveva chiesto l’impeachment. Auguriamoci che Mattarella duri e l’istituzione della presidenza della repubblica duri».

Giorgia Meloni andrà a sbattere sull’Europa

«Sono convinto che Giorgia Meloni andrà a sbattere contro l’Europa perché non è in grado di tenere il passo con l’Europa. Non è un problema di destra e sinistra, ma di capacità e preparazione ed essere adatto al ruolo». Lo ha detto Carlo De Benedetti dal palco del Festival della Tv, a Dogliani.

«Lo dico con dispiacere perché, al di là di essere una persona tendenzialmente di sinistra, io ci tengo all’Italia e quindi pensare che andremo a sbattere mi toglie la soddisfazione di non vedere più quella faccetta lì che gira per palazzo Chigi con la Tv che la segue», ha aggiunto De Benedetti. «Ma se lei va a sbattere – ha continuato – l’Italia va a sbattere e siccome non c’è un’opposizione al momento visibile si dovrà ricorrere a soluzione di emergenza come Monti e Draghi».

Non è Ancora Il Momento Di Giudicare Schlein

«Anche se non ho votato alle primarie Pd, io ero per Schlein perché pensavo che fosse più adatta a un cambiamento radicale. Non è ancora il momento per giudicarla, diamole tempo». Così parla Carlo De Benedetti presentando il suo libro. «Il centrosinistra deve ripartire da un forte nucleo di sinistra – ha aggiunto – dobbiamo avere le idee e una proposta per il Paese e chi vorrà venire con noi verrà».

«Trovo demenziale la posizione del Pd sul salario minimo, dovrebbe considerarlo una priorità. In Italia non c’è salario minimo perché il Pd ha votato contro per tenersi buono il sindacato», ha continuato De Benedetti. «Meloni è contraria a tutte quelle che sono conquiste sociali, non mi stupisce che sia contraria a salario minimo, ma il Pd dovrebbe considerarlo come priorità. Siamo state vittime della globalizzazione. Quando è esplosa l’Italia ha considerato di aver trovato una miniera di manodopera a basso costo», ha sottolineato. «I salari italiani non sono aumentati da 20 anni. È una cosa senza senso, in Italia sono indecentemente bassi. Il salario minimo non è rimedio ma è un’eliminazione di cose scandalose come i lavoratori pagati 2-3 euro all’ora».

Conte è stato uno sbaglio storico

Per quanto riguarda il M5s, De Benedetti sostiene che «Conte è stato uno sbaglio storico, un errore, e spero che i Cinque stelle si accorgano che li ha salvati dallo sparire, ma non farà nulla per dar loro un futuro. Mi auguro, per spirito piemontese, che Appendino prenda il suo posto».

Rispondendo a una domanda della giornalista Daniela Preziosi sugli ex segretari dem, De Benedetti ha risposto: «Con Veltroni sono molto amico e lo stimo, ma ho trovato che ha fatto male a dimettersi. Renzi per me è stato un abbaglio. All’inizio ho creduto che potesse portare un’innovazione in politica. Sono stato deluso, perché si è montato la testa tanto da trasformare un referendum costituzionale in un referendum sulla sua persona. Continuo – ha concluso De Bendetti – a considerarlo il più intelligente di tutti i suoi colleghi. Purtroppo ha obiettivi personali e non per il Paese».

Ansa

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