Morì dopo lite tra vicini, due condanne a 21 anni e pena ridotta in Appello

Morì dopo lite tra vicini, due condanne a 21 anni e pena ridotta in Appello

TORINO Durante una rissa con dei vicini di casa rimase gravemente ferito e, dopo avere trascorso quattro anni in stato di coma vegetativo, morì nel 2020. Il caso oggi è stato rievocato a Torino in Corte di assise d’appello: a due fratelli di origine romena, Adrian e Valentin Betea, i giudici hanno ridotto la condanna da 22 a 21 anni dopo avere escluso una aggravante.

Il procuratore generale, Giancarlo Avenati Bassi, aveva chiesto che gli imputati non ottenessero «neanche un giorno» di riduzione della pena inflitta in primo grado. I due sono stati difesi dagli avvocati Roberto Saraniti e Deborah Abate Zaro.

La rissa si scatenò a Castiglione Tinella il il 28 marzo 2016, giornata di Pasquetta, fra due gruppi di persone. Georgiev Gorancho, macedone, ex militare, bracciante agricolo, fu colpito alla testa da calci e bastonate. Dal coma non si riprese più.

«È una sentenza che non condivido. Attendo le motivazioni e ricorrerò in Cassazione». È quanto ha commentato l’avvocato Saraniti. Secondo le difese non si trattò di una rissa, ma di una vera aggressione ai danni dei fratelli, per i quali doveva essere applicata la legittima difesa: la tesi è che l’uomo, prima di cadere a terra, stava andando nel garage per recuperare nuovamente degli oggetti (nella costruzione i carabinieri trovarono un falcetto) di cui servirsi durante la colluttazione.

Di parere opposto è stato il sostituto procuratore Avenati Bassi, che ha parlato di «fatto gravissimo. Gli imputati – ha detto – si accanirono su Gorancho con rabbia crescente. Fu una scelta enorme rispetto a qualsiasi cosa potesse essere accaduta in precedenza».

Ansa

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