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Studenti pronti al nuovo esame di maturità

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SCUOLA Manca un mese all’inizio degli esami di maturità e comincia il viaggio di Gazzetta d’Alba nelle scuole superiori, per conoscere e dare voce ai ragazzi e alle ragazze che si preparano ad affrontare uno dei momenti più importanti nella carriera di uno studente. Dopo gli anni di pandemia in cui l’esame è stato rivoluzionato, dal 2022 sono tornate le prove scritte. Ma solo da quest’anno, per il colloquio orale, la commissione esaminatrice sarà mista, con tre docenti interni a ogni scuola e tre esterni, cui si aggiungerà un presidente, anche lui esterno.

Gli studenti, dunque, si troveranno a essere valutati da insegnanti mai visti prima, com’era prassi nel periodo precedente la fase pandemica. Per quanto riguarda le altre prove, sarà un esame in linea con la maturità di sempre, a partire dal tema di italiano, in calendario per il 21 giugno: uguale per tutte le scuole italiane, metterà a disposizione dei maturandi sette tracce tra cui scegliere, dall’ambito artistico a quello letterario, da quello filosofico alle scienze, così da permettere a ogni studente di trovare l’argomento che lo valorizza di più. Il giorno seguente si svolgerà la seconda prova, diversa per ogni istituto, a seconda dell’indirizzo. Per esempio, quest’anno al liceo classico sarà la volta della versione di latino, mentre allo scientifico l’elaborato sarà di matematica.

Dopo gli scritti, la prova d’esame si concluderà con il colloquio orale: come precisato dal Ministero dell’istruzione e del merito, il punto di partenza sarà l’analisi di un testo o di un documento, per valutare la capacità di ogni studente di elaborare le diverse materie e di effettuare dei collegamenti. Ci sarà anche uno spazio per commentare l’esperienza di Pcto tramite una relazione multimediale: si tratta dell’ex alternanza scuola-lavoro, rinominata con un acronimo, che significa Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento.

 Francesca Pinaffo

GAIA CAPASSO, Liceo classico Govone, terza b

Mi piacerebbe diventare avvocata internazionale o entrare in politica

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Gaia Capasso

«Un percorso di alti e bassi, che in certi momenti mi ha quasi portata sul punto di mollare, ma che mi ha dato anche la certezza di aver intrapreso la strada giusta». Così Gaia Capasso, studentessa albese della classe terza b del liceo classico Govone, indirizzo internazionale, descrive i suoi cinque anni di superiori. «Credo che, quando si sceglie di frequentare una scuola così impegnativa, molto dipenda da quanto si chiede a sé stessi. Ed è così che mi sono trovata in certi momenti molto affaticata. Nonostante questo, ho sempre cercato di ritagliarmi il mio spazio, per esempio svolgendo piccoli lavoretti nel fine settimana, come baby-sitter e cameriera, oppure dando ripetizioni».

Prosegue Gaia: «In questa fase, il livello di stress è ancora più elevato, perché bisogna ripassare il programma e prepararsi alle ultime interrogazioni, che in certi casi sono su materiale nuovo. Anziché latino, avrei preferito il greco per lo scritto di maturità. Mi spaventano poi, all’orale, i commissari esterni di francese, italiano e scienze». Per il prossimo anno, «mi sono iscritta alla facoltà di giurisprudenza della Luiss, a Roma: mi piacerebbe diventare avvocata internazionale o entrare in politica».

ENRICO LUSSO, Liceo classico Govone, terza c

La pandemia ci ha segnati: è stato qualcosa di grande, di cui ci renderemo conto sia in negativo che in positivo

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Enrico Lusso

«Come i miei compagni, sono piuttosto in ansia per la maturità. Mi spaventa soprattutto la seconda prova, la versione di latino, perché purtroppo i due anni di Covid-19 ci hanno lasciato un po’ di lacune su questo fronte», dice Enrico Lusso, studente di Guarene che frequenta l’ultimo anno dell’indirizzo internazionale del classico Govone. «Oltre al fronte scolastico, credo che la pandemia ci abbia segnati: è difficile capire come e avere una visione chiara della situazione, perché è stato qualcosa di davvero molto grande, di cui credo ci renderemo conto con il tempo sia dal punto di vista negativo che positivo. Per quanto mi riguarda, credo di essere cambiato nei cinque anni di superiori: per esempio, per l’Enrico di quarta ginnasio sarebbe stato impossibile aspirare a diventare un giorno rappresentante di istituto, come sono oggi».

Enrico non ha ancora le idee del tutto chiare per il futuro: «La strada più semplice sarebbe quella d’iscrivermi ad architettura, seguendo le orme di mio padre, che ha uno studio. Ma sono anche molto interessato alle relazioni internazionali: per questo, mi prenderò ancora un attimo di tempo per riflettere. Se penso al futuro, in questo momento mi spaventa un po’ l’idea di proiettarmi verso un percorso così diverso dal concetto di scuola che ho conosciuto fino a oggi, ma allo stesso tempo sono molto incuriosito dalla dimensione universitaria».

BEATRICE BIANCO, Liceo artistico Pinot Gallizio, quinta c

Fino a poco tempo fa pensavo ad architettura o ingegneria edile: ora sto valutando altre strade, come scienze della comunicazione

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Beatrice Bianco

«La prova che mi spaventa di più? La seconda, che per noi dell’indirizzo di architettura consiste nello sviluppo di un progetto, in 18 ore, divise su più giorni. L’elaborato dovrà essere realizzato a computer e a mano: considerando che di solito effettuiamo tre prove di questo tipo all’anno, avere tre giorni di tempo è davvero poco», comincia Beatrice Bianco, studentessa di Canelli, all’ultimo anno dell’artistico Gallizio. «Comunque, non sto vivendo la maturità con ansia, perché siamo stati ben preparati».

Beatrice parla anche del suo futuro: «Fino a poco tempo fa, ero convinta di proseguire gli studi nell’ambito del mio indirizzo, puntando ad architettura o ingegneria edile. Ma gli ultimi anni hanno reso meno appetibili queste professioni. Sto valutando altre strade, come scienze della comunicazione, che mi attira molto. Per fortuna, a differenza di quanto normalmente si pensa, l’artistico è un liceo a tutti gli effetti, che non forma soltanto sulle materie di indirizzo».

MATTIA CHIOTTI, Liceo artistico Pinot Gallizio, quinta b

La nostra generazione? Direi che è molto forte e reattiva. Sono convinto che abbiamo molte risorse

«La nostra generazione? Direi che è molto forte e reattiva. Certo, forse viviamo di più la preoccupazione per il futuro rispetto a chi ci ha preceduto, ma sono convinto che abbiamo molte risorse». Lo dice l’albese Mattia Chiotti, che sta per concludere l’ultimo anno al liceo artistico Pinot Gallizio, all’indirizzo di grafica.

«Credo che la scuola abbia giocato un ruolo importante anche da questo punto di vista nella mia vita: il liceo artistico non limita la creatività e valorizza ogni studente, senza uniformarlo agli altri. Per questo motivo, è un istituto che consiglio, ma solo a chi è davvero interessato a questo percorso: non deve cioè essere visto come un scelta di ripiego, altrimenti non viene altrettanto apprezzato».

Così non è stato per Mattia, che ha trovato al Gallizio ciò che cercava: «La creatività è il mio mondo: per il prossimo anno, vorrei studiare all’Accademia delle belle arti, ma sto valutando anche filosofia, grazie al segno lasciato da una bravissima insegnante che ci ha fatto apprezzare molto questa materia».

Per il momento, a proposito dell’esame di maturità, il ragazzo dice di non essere molto agitato: «C’è tensione per la seconda prova, che prevede la realizzazione di un progetto grafico in tre giorni, ma in generale mi sento piuttosto sereno, perché ho sempre cercato di studiare fin dall’inizio dell’anno scolastico».  f.p.

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