Urbano Cairo a Dogliani: «Non sono uno squalo, serve una tax credit per le tv» (FOTOGALLERY)

Urbano Cairo a Dogliani: «Non sono uno squalo, serve una tax credit per le tv»
© Vacchetto

DOGLIANI Urbano Cairo protagonista nella prima giornata della dodicesima edizione del Festival della tv a Dogliani, alla porta delle Langhe, immersa tra le colline e vigneti del cuneese. Il presidente di Rcs, Cairo Communication e del Torino calcio che ha risposto a decine di domande di Francesca Fagnani, che ha portato sul palco di piazza Umberto I il format Belve.

Prima di iniziare il colloquio sul palco della kermesse, a margine, parlando con i giornalisti, Cairo ha parlato della necessità di un ‘tax credit’ per i programmi prodotti dalle emittenti, visto che la prospettiva per il futuro è fare una tv di qualità e serve un aiuto dallo Stato. «In questo mercato una tv di Stato importante come la Rai riceve un canone per fare servizio pubblico e potrebbe essere giusto che anche televisioni come La7 e altre abbiano una piccola parte, che testimonia che si fa servizio pubblico».

«Di lei dicono che è uno squalo», l’ha stuzzicato Fagnani. «Non sono uno squalo. Ho acquistato aziende come La7 e Rcs in perdita e non ho mandato via neanche una persona. Uno squalo si comporterebbe diversamente». Cairo ha ricordato anche nella scalata a Rcs «ho vinto contro dei Gotha, come voto mi do 7+». Nelle domande non sono mancate quelle su Silvio Berlusconi. «Per me è stato un grande maestro – ha detto Cairo – mi ha insegnato tanto. Ha creatività, è una persona che non molla mai».

Per il momento Cairo assicura che da parte sua non c’è nessuna intenzione di entrare in politica, ma «mai dire mai», aggiunge. «Ma lei è di destra o di sinistra?», l’ha incalzato la Fagnani. «La destra e la sinistra sono superate – ha risposto Cairo – Il tema è gestire bene le risorse che abbiamo, sviluppare occupazione e dare lavoro ai giovani che non ne hanno». «Sul Pnrr sento dire che ci sono problemi nel gestire le risorse, ma quando hai opportunità del genere dovresti essere capace di gestirle», Cairo ha parlato dell’affaire Giletti.

«È stato 6 anni con noi e ha avuto la libertà di fare le puntate che voleva. I primi due anni sono andati benissimo poi lo share è calato quando ha voluto andare di mercoledì. Per ascolti e pubblicità raccolta il costo del programma era insostenibile e ho pensato che tanto valeva chiuderlo». Quanto al possibile arrivo di Massimo Gramellini su La7, Cairo ha spiegato: «appena tutto sarà formale lo comunicheremo. Massimo Gramellini è già con noi al Corriere della Sera e sarebbe una cosa bellissima se venisse a La7, però non è ancora fatta». Rispondendo alla domanda se ha provato a portare a La7 Fabio Fazio, ha risposto: «con lui ci avevo provato sei anni fa, ma decise di rimanere in Rai».

(Ansa)

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