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Cappuccini a Bra: lascia fra Carlo Basili, arriva fra Antonello

Cappuccini a Bra: lascia fra Carlo Basili, arriva fra Antonello
Il cappuccino fra Carlo Basili

BRA Sei anni sono trascorsi, da quando fra Carlo Basili, è stato l’ultimo dei cappuccini a lasciare Chivasso, quando avevano chiuso il convento ed era stato destinato a Pinerolo, dove esiste un’infermeria per i frati anziani e malati: molti anni fa lì era morto l’indimenticabile guardiano di Bra, padre Silverio.

Poi era stato destinato al convento di Bra e ora lascerà la città per andare a fare quello che da sempre lui ha prediletto: il servizio ai malati. Andrà a Genova, all’ospedale San Martino a fare il cappellano, così come aveva fatto prima di venire a Bra.

Fra Carlo è un sacerdote dinamico e accogliente: basta vedere la sua Messa delle 20, una celebrazione che lui ha trasformato. Ha fondato un gruppo di canto che anima la funzione, che nell’autunno scorso aveva fatto un concerto in onore di San Francesco. Semplicemente francescano e accogliente, questo frate è entrato molto nella vita delle persone e nella vita cittadina. Ci mancherà e mancherà alla Chiesa braidese e a tutta la città.

L’ultima sua uscita pubblica fu alla camminata organizzata dall’Anpi (Associazione nazionale partigiani italiani) il 2 giugno. Ha ribadito il saluto che fece sei anni fa a Chivasso: «Il Signore mi sta chiamando per occuparmi dei malati. Noi frati, secondo lo spirito di San Francesco, siamo pellegrini e forestieri in questo mondo; ci sono tante persone costrette a lasciare le proprie radici e il proprio Paese, fuggendo da povertà e persecuzione».

L’opera di Bra, dove riposa il venerabile padre Angelico da None dal 1953, il cui cammino verso la beatificazione è avviato (manca un miracolo che lo porti agli onori degli altari) non sarà lasciata sguarnita: da Domodossola arriverà fra Antonello, che presto Bra imparerà a conoscere e apprezzare.

«Grazie fra Carlo – ha detto un fedele che frequenta la chiesa dei frati – per quanto ci hai dato in questi anni di apostolato in mezzo a noi: grazie per lo spirito francescano che ci hai fatto conoscere guardando il tuo esempio, grazie della tua accoglienza alla Messa delle 20 e il Signore ti accompagni nel tuo nuovo apostolato che siamo sicuri affronterai con entusiasmo e forza».

Lino Ferrero

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