Centocolli, Ginevra: «Amo le Langhe, la natura mi ispira» (FOTOGALLERY)

La prima edizione del Centocolli festival, organizzato nell'ambito del progetto Snodi, ha portato una ventata di energie fresche

Centocolli festival, Ginevra: «Amo le Langhe, la natura mi ispira» (FOTOGALLERY)
Fotoservizio © Gdlb photo / Giulia De Logu Branca

NEVIGLIE La prima edizione del Centocolli festival, organizzato a Neviglie nell’ambito del progetto Snodi, ha portato una ventata di energie fresche. La serata di sabato 2 settembre, in piazza della Fontana, ha visto avvicendarsi alla consolle i dj Nicolò Franco, in arte Ncl, resident del Caveau club, e Francesco Fauzia, dal Caffè latino e Club 70, mentre la Pro loco ha messo in campo cibo e bevande per il numeroso pubblico accorso alla festa nel paese langarolo.

L’evento principale è stato il concerto di Ginevra Lubrano, una delle artiste più promettenti del panorama underground italiano. Salita quest’anno sul palco del 1° maggio e del Sonic park Stupinigi, la torinese ha duettato al Festival di Sanremo 2022 con La rappresentante di lista nella serata dedicata alle cover proponendo Be my baby delle Ronettes. Allo stesso periodo risale il suo primo album, intitolato Diamanti, che continua a portare in tour. L’abbiamo intervistata poco prima delle prove del concerto per conoscere meglio il suo progetto artistico.

Centocolli festival, Ginevra:
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Ginevra, come descriveresti la tua musica a chi non ti conosce?

«Innanzitutto direi che fa parte del calderone della musica pop, quindi tranquillizzerei tutti. Sicuramente è caratterizzata dall’insieme di due elementi che per me sono fondamentali: il cantautorato che viene dalle mie influenze più folk e la ricerca sonora, quindi la musica elettronica o il trip hop, comunque britanniche».

Quali sono i tuoi artisti di riferimento?

«C’è stato un momento molto preciso, intorno ai diciassette o diciotto anni, in cui ho scoperto gli XX e James Blake, che poi corrisponde a quando sono nati quei progetti. Andando un po’ a ritroso, ovviamente mi vengono in mente i Massive Attack e i Portishead. Pensando all’Italia come sempre cito Lucio Battisti e Carmen Consoli, ma anche Enzo Carella, di cui sono diventata fan negli ultimi tempi».

Come sei arrivata a collaborare con artisti come Ghemon, Noemi o Mecna?

«Ci siamo arrivati per delle affinità in comune, anche se la musica che facciamo non è poi molto simile. Con Mecna e Ghemon sono stata cercata da loro, così come da Noemi perché per un periodo abbiamo condiviso il manager. Quindi è sempre stato qualcosa di naturale che si è creato lungo il percorso: se si parte dal rapporto umano il punto di contatto per fare cose belle insieme si trova facilmente».

Sei stata sui palchi di Sanremo e del concerto del primo maggio. Queste esperienze cosa ti hanno insegnato?

«Queste esperienze, come fare qualsiasi tipo di live, sono sempre fondamentali e mettono alla prova anche i nervi. Quello che posso dire è che su qualsiasi palco la cosa principale per me è la preparazione, perché mi permette di stare tranquilla. Sia per il 1° maggio che Sanremo con La rappresentante di lista è stata una situazione in cui ho diviso le responsabilità di quella situazione con tanti artisti più grandi di me che stimavo, quindi è stato forse un po’ un battesimo un po’ più semplice di quello che poteva essere. Tendenzialmente le ho vissute come ogni concerto: salgo su un palco e do il meglio che posso portando qualcosa di me».

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Provi più ansia sui grandi palchi o magari in un contesto più raccolto?

«Sicuramente il contesto televisivo porta con sé un grado di pressione diversa anche perché è una situazione che conosco molto meno: non è che in tutti i momenti fai tournée in televisione, non funziona più così. In contesti molto piccoli, dove magari c’è poca gente, è però più facile captare gli errori. Quindi nessuna delle due situazioni è scontata e semplice: solo l’esperienza può permettere di rimanere più o meno tranquillo in queste situazioni».

Hai nuova musica in arrivo, dopo l’album Diamanti?

«Devo dire che ci sto lavorando, non è ancora previsto nulla, ma vediamo che cosa succederà. Posso preannunciare, anzi in realtà è già stato annunciato, che ci sarà una collaborazione importante nei prossimi mesi non nel mio disco ma in quello di qualcun altro, quindi comunque ci saranno dei movimenti. Nel mentre sto già lavorando alle mie nuove cose, piano piano prenderanno luce e chiarezza dentro di me, nel nuovo concept».

Sei di Torino, quindi forse più cittadina, ma hai mai avuto contatto con le Langhe? Le colline ti ispirano?

«Per me tutto quello che è natura mi ispira tira assolutamente. Per quanto è vero che sono una cittadina, in realtà sono cresciuta fuori Torino. In queste terre sono già stata più più volte, anzi penso che almeno una volta l’anno mi capita di fare un giretto a Barolo e dintorni, quindi sicuramente luoghi che amo e che trovo stupendi».

Lorenzo Germano

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