«Per ricordare don Paolo Tablino in piazza Cristo re sarà posta una scultura di Di Blasi»

«Per ricordare don Paolo Tablino in piazza Cristo re sarà posta una scultura di Di Blasi»
Don Paolo Tablino (Alba, 24 maggio 1928-Nairobi, 4 maggio 2009), con due bimbi Gabbra a Marsabit.

LETTERA AL GIORNALE Chi ha vissuto gli anni dell’adolescenza o della giovinezza ad Alba negli anni Cinquanta e chi ha partecipato alla vita ecclesiale della nostra diocesi in quell’epoca di sicuro ha conosciuto don Paolo Tablino e ne conserva un ricordo prezioso. Assistente dei Giovani di Azione cattolica (Giac), del Centro sportivo italiano (Csi), del Centro turistico giovanile (Ctg), ha trascorso molto tempo a contatto con i giovani stabilendo con loro una relazione intensa, aiutandoli a cercare un senso da dare alla vita. Ha voluto loro bene e con certezza ne è stato ricambiato.

Con la favolosa Vespa ha percorso tutte le strade della diocesi per incontri, ritiri, momenti di festa dove il suo atteggiamento e le sue parole trasmettevano la gioia dello stare insieme ricercando una vita più intensa e più vera.

Ad Altavilla, nelle indimenticabili tre giorni prima dell’inizio dell’anno scolastico, ci invitava a riflettere, pregare, fare delle scelte. Quando partì per la missione di Marsabit nel Kenya del Nord ha mantenuto il rapporto personale con molti giovani (innumerevoli le sue lettere) e ogni ritorno era occasione per aggiornarci, approfondire, programmare.

Poiché il suo ricordo è ancora così forte nei nostri cuori e visto che ci trasmette quella nostalgia positiva che consente di proiettare il passato nel futuro, quando noi, un bel gruppo di amici, ormai piuttosto avanti negli anni, abbiamo saputo che l’Amministrazione comunale albese gli aveva intitolato l’area verde in prossimità della chiesa di Cristo re tra via Romita e via San Teobaldo, ci siamo detti: «Don Paolo merita un ricordo più significativo che una semplice targa toponomastica!».

Così abbiamo consultato un giovane artista albese, Samuel Di Blasi, che si è messo al lavoro con entusiasmo e in breve tempo ha realizzato Marsabit, una scultura che ricorderà don Paolo e le missioni che la Chiesa di Alba ha animato nella seconda metà del secolo scorso dando vita a una diocesi senza frontiere.

L’Amministrazione ha accolto la richiesta di posizionare l’opera nell’area verde a lui dedicata e, se non vi saranno intoppi, potrà essere inaugurata nell’autunno prossimo.

Vogliamo portare a conoscenza degli albesi questa iniziativa perché possano ricuperare il ricordo di quel tempo e, in qualche modo, farlo rivivere a beneficio delle generazioni future.

Contiamo di organizzare alcuni incontri in città per illustrare l’opera e per consentire a chi lo desidera la possibilità di partecipare alla realizzazione concreta.

 Il Comitato promotore, Alba

Banner Gazzetta d'Alba