BRA «I nostri pazienti, nel loro fine-vita, hanno spesso esigenze diverse, anche dal punto di vista climatico. In una stanza c’è bisogno di avere refrigerazione, mentre in un’altra il degente deve avere caldo. Questo sistema, autonomo in ciascuna delle nostre nove camere, ci consente di raggiungere questo livello di benessere». Così il dottor Roberto Burello, primario dell’hospice braidese, localizzato all’interno dell’ex-ospedale Santo Spirito, nella serata di martedì 3 ottobre, alla cerimonia d’inaugurazione dell’impianto di raffrescamento/riscaldamento di ultima generazione, fortemente voluto da Aido Bra e da tanti altri attori e realizzato, con grande maestria, dai tecnici della ditta Gemini Project di Cherasco.
Numerosi i presenti nella sala del Bue al piano nobile di palazzo Mathis; toccanti le immagini e le testimonianze nei video proposti dal vicepresidente Aido, Sergio Provera, sul tema della donazione di organi. Poi i diversi interventi (sanitari dell’Asl Cn2, fondazione Ospedale Alba-Bra e finanziatori) che hanno declinato tutti lo stesso concetto: il grazie, a nome del personale dell’hospice e dei degenti, per questa bella iniziativa. Davvero tanti gli sponsor: Comune di Bra, Banca Bper, Banca d’Alba, Fondazione Crc e Fondazione Ospedale Alba-Bra.
Commenta il presidente Gianfranco Vergano: «Un bel modo di festeggiare i nostri 15 anni di attività. Vedere realizzato il nostro progetto, fortemente voluto dalla squadra di Aido Bra, è fonte di grande soddisfazione. L’impianto, di ultima generazione, rappresenta quell’attenzione e quella carezza che vogliamo dare a chi percorre all’hospice il suo ultimo miglio, ai loro cari e ai sanitari che li assistono con grande professionalità».
Soddisfazione è stata espressa anche dall’architetto Ferruccio Bianco dell’Ufficio tecnico dell’Asl e dal sindaco Gianni Fogliato. Alla vicepresidente della Fondazione Ospedale Alba-Bra, Marcella Brizio, l’onore di far cadere il tricolore che copriva la targa, con il disegno di Danilo Paparelli, i logo degli sponsor e il ricordo di alcuni donatori, che sarà affissa all’ingresso dell’hospice.
Valter Manzone
