Pd: «Il Governo taglia 56 progetti del Pnrr nella Granda e Cirio tace»

Sono 56 i progetti a rischio a Cuneo, Alba, Bra, Fossano, Mondovì, Saluzzo, Savigliano, per oltre 41 milioni, per il piano Fitto-Meloni

La Giunta regionale risponde a Marello sulla smobilitazione di servizi nei piccoli Comuni
Il consigliere regionale del Pd Maurizio Marello.

PNRR Il piano Fitto-Meloni di rinegoziazione del Pnrr prevede di definanziare, totalmente o parzialmente, dal Pnrr, misure per un ammontare complessivo di 15,9 miliardi di euro. Misure che, secondo le intenzioni, si salveranno solo se si troveranno altre forme di finanziamento.

In particolare, si andrebbero a “tagliare” 6 miliardi di interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni, 3 miliardi e 300 milioni di investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale; 1 miliardo e 287 milioni euro destinati alle misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrologico. Il Piemonte risulta essere tra le Regioni più penalizzate, con oltre 2 miliardi e 100 milioni di euro di definanziamenti.

A causa della rinegoziazione dei fondi del Pnrr che sta portando avanti il governo Meloni, sono 56 i progetti a rischio a Cuneo, Alba, Bra, Fossano, Mondovì, Saluzzo, Savigliano, per oltre 41 milioni di euro. Per la sola Provincia di Cuneo parliamo di 1.544 progetti per un importo di 337 milioni. Nelle prossime settimane molte amministrazioni locali potrebbero scoprire di avere a bilancio soldi per interventi del PNRR, che invece non ci sono più.

Il presidente dell’Anci Antonio DeCaro ha commentato così: «Della proposta di definanziamento da parte del governo non si capisce la ragione. Parliamo di opere cruciali per le nostre città, interventi per le periferie che potranno risanare situazioni sociali ed economiche difficili: perché dobbiamo metterle a rischio con un cambio immotivato della fonte di finanziamento? Al ministro abbiamo anche segnalato il rischio grave di suscitare un clima di sfiducia dei cittadini verso lo Stato, visto che si crea incertezza laddove noi sindaci avevamo assunto impegni rigorosi con le nostre comunità».

Prendendo in considerazione i Comuni di Cuneo, Alba, Bra, Fossano, Mondovì, Saluzzo, Savigliano, il definanziamento verrebbe a interessare ben 56 progetti per un importo di oltre 41 milioni di euro.

Questi gli interventi a rischio:

·         CUNEO: restauro e recupero funzionale a biblioteca civica del Palazzo Santa Croce: 10.000.000;

·         CUNEO: interventi per la mobilità sostenibile e urbanismo tattico nelle aree cittadine di Cuneo Sud: 170.000;

·         ALBA: interventi di rifunzionalizzazione con ristrutturazione completa, adeguamento sismico, efficientamento energetico dell’ex Casa Miroglio di via Manzoni per ampliamento Centro Studi Fenogliani: 1.966.553;

·         ALBA: riqualificazione del primo piano del complesso monumentale del monastero di “Santa Maria Maddalena” di via Vittorio Emanuele: 720.000;

·         ALBA: realizzazione centro accoglienza per disabili nel fabbricato ex scuderie Caserma Govone: 350.000;

·         ALBA: sistemazione locali con efficientamento energetico degli uffici della sede polizia municipale in piazza Risorgimento: 130.000;

·         ALBA: adeguamento ed efficientamento energetico della scuola secondaria Vida di via Balbo: 130.000;

·         ALBA: lavori di adeguamento per efficientamento energetico del fabbricato sede Avis: 130.000;

·         ALBA: opere di manutenzione straordinaria sui torrenti: 100.000;

·         BRA: messa in sicurezza e rifunzionalizzazione di parte del fabbricato“ex mattatoio di via Ballerini, destinato a centro di aggregazione polivalente: 3.000.000;

·         BRA: riqualificazione funzionale e messa in sicurezza di Palazzo Garrone in piazza Caduti per la Libertà: 2.000.000 + 168798;

·         BRA: riqualificazione urbana di via Vittorio Emanuele II: 912.000;

·         BRA: interventi sul centro ricreativo-sportivo in frazione Bandito: 220.000;

·         BRA: riqualificazione energetica di porzione del palazzo municipale: 175.000;

·         BRA: installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili nell’edificio comunale di adibito a sede C.R.I. in via Caduti del lavoro 1: 130.000;

·         BRA: efficientamento energetico di piazza Caduti della Libertà, piazza Vittorio Emanuele ed ingresso tangenziale: 140.000;

·         BRA: costruzione ascensore scuola elementare Don Milani in Largo Europa: 130.000;

·         BRA: installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili nell’edificio comunale adibito a magazzino in via Palma di Cesnola: 130000;

·         FOSSANO: riqualificazione dell’ex mattatoio di piazza Martiri per la realizzazione di polo culturale bibliotecario: 5.000.000;

·         FOSSANO: manutenzione straordinaria con riqualificazione energetica del palazzo comunale: 985.000 + 150.000;

·         FOSSANO: riqualificazione  di viale Regina Elena: 410.000;

·         FOSSANO: interventi di messa in sicurezza del territorio su via strada vicinale Boschetti e  rio San Giacomo: 370.000;

·         FOSSANO: manutenzione straordinaria e copertura della palestra comunale di via Cherasco: 340.000;

·         FOSSANO: interventi alla scuola secondaria di primo grado A. Paglieri di via Dante 130.000;

·         FOSSANO: messa in sicurezza della ex tettoia del bestiame di piazza Dompè: 130.000;

·         FOSSANO: messa in sicurezza muro di sostegno in via Narzole: 120.000;

·         FOSSANO: messa in sicurezza di un tratto di scarpata posta a ridosso del muro di sostegno a delimitazione dell’area ospedaliera in via Marconi: 9.516;

·         SALUZZO: adeguamento sismico ed efficientamento energetico del Municipio: 1.700.000;

·         SALUZZO: rifunzionalizzazione dell’ex Palazzo di Giustizia di corso Roma: 1.550.000;

·         SALUZZO: riqualificazione Stadio Amedeo Damiano: 700.000;

·         SALUZZO:  rifunzionalizzazione di Piazza Buttini: 400.000;

·         SALUZZO:  rifunzionalizzazione di Piazza XX Settembre: 390.000;

·         SALUZZO:  rifunzionalizzazione di Piazza Battaglione Alpini e via Mattatoio: 250.000;

·         SALUZZO: efficientamento energetico degli uffici amministrativi di via Macallè: 375.000;

·         SALUZZO: riqualificazione dell’illuminazione pubblica di via Revello: 120.000;

·         SAVIGLIANO: riqualificazione dello Stadio O. Morino di viale IV Novembre: 550.000;

·         SAVIGLIANO: lavori di riqualificazione area mercatale di piazza Cavour: 350.000;

·         SAVIGLIANO: interventi di mobilità sostenibile con realizzazione di corsie ciclabili e creazione di percorsi pedonali protetti: 130.000;

·         SAVIGLIANO: lavori di manutenzione straordinaria nella scuola primaria “Papa Giovanni XXIII”: 130.000;

·         SAVIGLIANO: efficientamento energetico del bocciodromo di viale Gozzano: 130.000;

·         SAVIGLIANO: efficientamento energetico patrimonio pubblico e sviluppo territoriale sostenibile (corso Roma): 130.000;

·         MONDOVÌ: completamento del polo formativo culturale edificio ex Orfane di via della Misericordia: 2.000.000;

·         MONDOVÌ: riqualificazione area piazza Ellero: 1.340.000;

·         MONDOVÌ: intervento di salvaguardia su infrastrutture idrauliche all’interno del centro abitato: 800.000;

·         MONDOVÌ: interventi di salvaguardia su infrastrutture stradali: 500.000;

·         MONDOVÌ: lavori di manutenzione straordinaria su scuole materne, elementari e medie: 300.000;

·         MONDOVÌ: intervento in strada Vall’Ellero: 200.000;

·         MONDOVÌ: interventi di riqualificazione ed efficientamento energetico plesso scolastico Sant’Anna Avagnina in via dei Tigli (3 lotti): 390.000;

·         MONDOVÌ: messa in sicurezza del Teatro Baretti di corso Statuto: 130.000;

·         MONDOVÌ: ampliamento e messa in sicurezza scuola primaria Borgo Aragno di corso Milano: 130.000;

·         MONDOVÌ: intervento sulla scuola primaria Trigari di via Manassero: 130.000;

Il vicepresidente del Consiglio regionale Daniele Valle e il consigliere regionale Maurizio Marello «Mentre rischiano di venire sacrificati progetti importanti che i nostri Comuni contavano di realizzare con i fondi Pnrr e che in molti casi sono già in stato avanzato di realizzazione, il presidente Cirio è silente. Non una parola di preoccupazione né l’annuncio di un’iniziativa. Perché Cirio non si fa sentire? È d’accordo che vengano definanziate opere in Piemonte per 2 miliardi di euro, tra le più utili alla cittadinanza? Perché far saltare anche progetti che non sono in ritardo sui tempi di realizzazione? Un’amministrazione corretta dovrebbe togliere i fondi a chi è in ritardo, non ai Comuni virtuosi piemontesi».

Poi proseguono: «E non ci si nasconda dietro alla proposta di Fitto di utilizzare i fondi di Coesione europei per tappare il buco: intanto, perché l’80% sono destinati al Sud e per il Nord Italia non c’è capienza; inoltre se si utilizzano altri fondi europei per pagare i progetti del Pnrr, non resterà più nulla da impiegare per le altre progettualità.  Peraltro, la Presidente Meloni e il ministro Fitto nei loro interventi al Festival delle Regioni non hanno fugato dubbi e incertezze. Mentre il caro-inflazione sta mettendo in forse la realizzazione di tante case ed ospedali di comunità, ecco che nuove criticità stanno per esplodere sui vari territori. La Regione Piemonte non può prendere ancora tempo e osservare passivamente tutto ciò».

«L’elenco dei progetti a rischio ‘taglio’ è davvero impressionante e riguardano la scuola, la cultura, lo sport, la prevenzione del dissesto idrogeologico nonché interventi di ristrutturazione si importanti edifici-aggiunge il consigliere Maurizio Marello -Forse da Roma non si stanno rendendo conto dell’impatto territoriale di questa decisione. Bisogna mobilitarsi affinché questa ‘sforbiciata’ proposta dal Governo non venga a pregiudicare opere che non solo sono già state progettate ma in vari casi realizzate o in via di realizzazione. È inspiegabile che si voglia penalizzare i Comuni che hanno lavorato bene, rispettando i cronoprogrammi, facendoli passare da una situazione di certezza, quella del Pnrr, ad una situazione di incertezza sulle coperture dei progetti cambiando la fonte di finanziamento».

 

 

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