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Telemedicina, presentati i risultati del progetto da 1,4 milioni nella Granda

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CUNEO Sono stati presentati mercoledì 28 febbraio, durante il convegno “La telemedicina nella sanità cuneese: dialogo tra le aziende con uno sguardo al futuro” nello spazio Incontri della fondazione Crc, gli esiti del progetto Telemedicina, promosso dalla fondazione cuneese nel corso degli ultimi due anni con uno stanziamento complessivo di 1,4 milioni di euro.

Sono intervenuti l’assessore regionale alla sanità Luigi Genesio Icardi, il presidente della Regione Alberto Cirio e i direttori di Asl Cn1, Cn2 e Ao Santa Croce e Carle, le tre aziende sanitarie coinvolte nel progetto. Il progetto Telemedicina nasce all’indomani della pandemia con l’obiettivo di incoraggiare lo sviluppo sistemico e coordinato di processi innovativi, di favorire l’accesso alle cure, anche da remoto, e di promuovere la qualità dei servizi sanitari offerti.

Proprio per implementare questi passaggi, è stato costituito un tavolo di coprogettazione attraverso cui è stato possibile conoscere i bisogni di salute del territorio, individuando le necessità dei cittadini e incentivando risposte adeguate e velocemente cantierabili in ambito Telemedicina.

Ogni Azienda coinvolta nel progetto ha contribuito a definire il quadro dei bisogni di salute e lavorato alla definizione di un programma pluriennale di implementazione della telemedicina sul proprio territorio. A partire da queste premesse, sono stati sviluppati 3 progetti di telemedicina che hanno operato sulle diverse zone della provincia nei due anni passati, coinvolgendo nella sperimentazione oltre 1.550 pazienti, assistiti da remoto, con positive ricadute anche sugli operatori sanitari coinvolti, che sono stati formati all’utilizzo delle tecnologie e alle nuove modalità organizzative necessarie per supportare i nuovi processi.

Asl Cn1, progetto “New normal in Riabilitazione”

Il progetto ha scelto l’architettura Homing, costituita da mini pc con telecamera tridimensionale da installare in sedi periferiche e al domicilio di pazienti minori, adulti ed anziani e da centrali di controllo in sede ospedaliera per monitorare a distanza i progressi del paziente.

Questo progetto, messo a punto dalle Strutture complesse medicina fisica e riabilitazione e neuropsichiatria infantile, ha permesso di sviluppare innanzitutto la riabilitazione motoria nelle disabilità neurologiche, ortopediche e cardiorespiratorie in tele-riabilitazione. Il progetto ha visto il coinvolgimento di 150 pazienti, tra adulti e in età evolutiva, nelle zone di Mondovì, Fossano e Saluzzo. Ora i sistemi sono operativi anche a Cuneo e Savigliano e in ambulatori periferici quali Bagnolo Piemonte, Racconigi, Boves e Ceva.

È in corso di sviluppo il progetto sulla riabilitazione neuropsicologica, che consentirà l’interazione con i pazienti affetti da disabilità cognitive: l’obiettivo, nel prossimo futuro, è di effettuare trattamenti logopedici in pazienti con disturbi del linguaggio.

Santa Croce e Carle, progetto “Telemedicina per il follow-up di pazienti dimessi dopo episodio di scompenso cardiaco acuto”

Il progetto prevede un intervento di telemedicina su pazienti dimessi dall’azienda con scompenso cardiaco acuto, per garantire adeguato follow-up o, in caso di complicazioni, la tempestiva presa in carico. I pazienti sono presi in carico dal personale medico e infermieristico della cardiologia (ambulatori e degenza) mediante incontri in modalità televisita a cadenza settimanale; a completamento del percorso assistenziale, strutturato in 4 prestazioni, è prevista una visita medica di controllo in presenza.

Durante le prestazioni di telemedicina vengono valutate le condizioni generali di salute, la stabilità clinica del paziente dalla dimissione, l’aderenza alle terapie prescritte, l’eventuale insorgenza di effetti collaterali. L’età media dei 67 pazienti presi in carico dall’avvio del progetto è di 72 anni, il 33% dei quali di genere femminile; essi spesso presentano patologie concomitanti (insufficienza renale cronica) e in alcuni, durante il periodo di tele-monitoraggio, si è resa necessaria la rimodulazione della terapia prescritta alla dimissione: queste variazioni, gestite mediante consulto con personale medico da remoto, hanno evitato al paziente
accessi presso i presidi sanitari. Il tasso di riospedalizzazione è stato del 15%, nettamente inferiore ai dati di letteratura (dati europei 26%, dati Usa fino al 50%).

Il questionario di gradimento somministrato in forma anonima al termine del percorso di presa in carico ha dimostrato che il 98% dei pazienti ha ritenuto l’assistenza sanitaria fornita tramite la telemedicina utile per tenere sotto controllo le proprie condizioni di salute; il 98% ha dichiarato di aver ottenuto un miglior accesso ai servizi sanitari grazie all’utilizzo della telemedicina. Tutti i pazienti ritengono che la telemedicina presenti vantaggi in termini di risparmio di tempo per accedere alle prestazioni sanitarie.

Asl Cn2: ecosistema di integrazione fra ospedale e territorio

I fondi messi a disposizione per il progetto Telemedicina hanno permesso lo sviluppo di nuove funzionalità della piattaforma già in uso in azienda ormai da diversi anni e di estenderne l’utilizzo a nuove specialità. Questi sviluppi consentono al sistema evisus Biocare totem di diventare un vero ecosistema con possibilità di presa in carico del paziente a 360 gradi in relazione alle diverse necessità e al diverso grado di intensità di assistenza e cura. Il progetto ha coinvolto le strutture di cardiologia, diabetologia, oncologia, ginecologia e in particolare l’ambulatorio di nefrologia del distretto.

Con il coinvolgimento delle nuove specialità nel 2023 sono stati presi in carico 717 nuovi pazienti per un totale di 1.339 pazienti assistiti e monitorati attraverso il sistema di telemedicina. Nel 2023 l’app Biocare ha permesso di effettuare più di 27mila telemonitoraggi. Nei prossimi mesi saranno attivate diverse nuove specialità come la radioterapia e la psicologia. Inoltre, si continuerà a diffondere l’uso dell’app Biocare per il percorso pre e post chirurgico delle varie specialità interventistiche, come avviene oggi per la ginecologia.

 

 

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