Ultime notizie

Le indagini di Mare magnum portano a individuare gli autori delle rapine in villa di Castagnito e Moncalieri

Accoltellano due ragazzi in piazza Alfieri: individuati gli aggressori

ASTI La Procura della Repubblica di Asti è giunta a conclusione delle indagini preliminari relative all’operazione Mare magnum, condotta dal nucleo investigativo dei Carabinieri, aggiungendo ulteriori provvedimenti dopo le 13 misure cautelari eseguite il 7 luglio 2023 per i reati di tentato omicidio, rapina in abitazione, estorsione, armi e stupefacenti.

L’esito si concretizza nella richiesta di rinvio a giudizio di Emanuele Lo Porto e Giastin Stentardo, che sono stati al centro di ulteriori scrupolose indagini visto che il primo era latitante dal mese di giugno 2023 ed è stato arrestato il 12 ottobre 2023 a Rocca d’Arazzo, il secondo si era reso protagonista dell’evasione dalla casa di reclusione di Alba a luglio, un’ora dopo la notifica del provvedimento restrittivo a suo carico.

Le scrupolose e ininterrotte indagini finalizzate al rintraccio di Stentardo hanno consentito di delineare una rete di fiancheggiatori composta da sette persone che hanno agevolato l’evasione e fornito al latitante abitazioni, veicoli e risorse durante il periodo di irreperibilità, terminato con la localizzazione e l’arresto del 13 settembre 2023 a Belvedere Langhe. L’uomo, nel corso della latitanza, ha usato un’abitazione in Liguria e una nelle Langhe, numerose utenze telefoniche e veicoli intestati a prestanome. Nei confronti di tutti i fiancheggiatori, l’autorità giudiziaria ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari contestando loro il reato di favoreggiamento personale.

Il certosino lavoro di indagine nei confronti dei due uomini, che avevano trascorso parte del periodo di latitanza tra Loano e San Bartolomeo al Mare,  ha portato alla ricostruzione della rapina del 4 settembre 2023 in una villa di Moncalieri, quando tre malviventi con volto travisato avevano brutalmente aggredito e immobilizzato i proprietari ma la reazione delle vittime li aveva fatti fuggire senza bottino. Gli inquirenti hanno rilevato lo stesso modo di azione già visto negli episodi dell’operazione Mare magnum e hanno potuto attribuire il fatto a Stentardo e Lo Porto con il concorso di Luigi Massa.

Inoltre con prolungate e strutturate indagini, anche di tipo tecnico-scientifico, si è giunti all’identificazione di ulteriori due uomini coinvolti nella gravissima rapina in abitazione del 20 febbraio 2018 a Castagnito ai danni di un imprenditore. Per il fatto, martedì 27 febbraio, l’astigiano Daniel Lanza è stato condannato dal Tribunale di Asti, con rito abbreviato, alla pena di anni 9 e 4 mesi di reclusione per i reati di rapina pluriaggravata in abitazione, sequestro di persona e lesioni personali. A quel fatto delittuoso, secondo le carte della Procura, avevano partecipato anche Patrick La Comare (già indagato per i medesimi reati nell’ambito di Mare magnum) e Bruno Agostino, detenuto ininterrottamente da maggio 2018 e condannato in via definitiva per associazione di tipo mafioso nell’ambito dell’operazione Barbarossa.

Entrambe sono stati rinviati a giudizio: le indagini, svolte con serrato impegno nonostante il lungo lasso di tempo trascorso, hanno consentito di accertare che Agostino  avesse agito in qualità di basista indicando l’obiettivo agli esecutori della rapina, essendo impegnato in attività di falegnameria nell’abitazione oggetto dell’illecito. La Comare, invece, per essersi introdotto nella insieme a Lanza e ad altri soggetti non identificati: una traccia genetica riconducibile a lui venne trovata sulla fune con rampino utilizzata per scavalcare il muro di cinta.

«Resta massimo – sottolineano i carabinieri – l’impegno nel contrasto ai reati predatori con particolare attenzione a quelli che maggiormente interferiscono nella sfera privata dei cittadini e incidono negativamente sulla percezione della sicurezza. In tale quadro, le complesse e prolungate indagini svolte dal nucleo investigativo, sotto l’attenta e costante direzione della Procura della Repubblica di Asti, hanno consentito di far luce su alcune gravissime rapine in abitazione verificatesi negli ultimi anni in questa provincia e nei comuni limitrofi».

Banner Gazzetta d'Alba