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Torino: assalto della volante della Polizia, ecco il video

Torino: assalto della volante della polizia, ecco il video

TORINO La Polizia ha diffuso le immagini dell’assalto a una volante a Torino davanti alla Questura. Mercoledì 28 febbraio nel pomeriggio un gruppo di persone, appartenenti a centri sociali e movimenti anarchici di Torino, ha circondato un’auto della polizia per liberare un loro compagno, un marocchino di 31 anni, che doveva essere espulso in quanto irregolare sul territorio nazionale e che aveva alle spalle diverse condanne, tra cui quella per violenza sessuale di gruppo.

Alcuni membri del gruppo hanno cercato di aprire le portiere dell’auto e hanno sferrato calci e pugni contro la volante. Quattro di loro sono stati fermati.

AGGIORNAMENTO Sono circa una ventina gli anarchici identificati, per l’assalto alla volante della Polizia avvenuto davanti alla questura di Torino e dieci persone sono state denunciate.

La Digos del capoluogo piemontese è a lavoro per identificare chi ha circondato l’auto di servizio su cui stava salendo l’uomo, colpita a calci e pugni. Nel parapiglia è rimasto ferito Giovanni Capolupo, ispettore della squadra volanti e vice segretario provinciale del sindacato Siap.

Cinque anarchiche erano state fermate subito dopo l’aggressione e poi rilasciate con una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale. Altri cinque anarchici sono stati denunciati successivamente, dopo la visione delle immagini. Il lavoro degli investigatori è facilitato dal fatto che la maggior parte degli assalitori sono volti conosciuti dalle forze dell’ordine. Alcuni di loro appartengono all’ala più dura del movimento anarchico, quella insurrezionalista.

Dopo che lo sgombero nel 2019 della storica casa occupata Asilo di via Alessandria, e dopo alcuni passaggi in altre realtà abusive, questo gruppo ha occupato l’ex Lavatoio, in via Benedetto Brin, alla periferia Nord della città. Qui dormiva anche il 31enne, che era stato fermato mentre tracciava, da solo, alcune scritte ingiuriose, nel sottopasso di corso Grosseto.

Il marocchino è stato accompagnato in un centro di espulsione della Lombardia, con in tasca un decreto firmato dal prefetto di Torino. Le iniziative nate all’interno dell’ex Lavatoio occupato sono legate principalmente alla lotta contro i Cpr e contro le frontiere. Negli scorsi mesi però era stata organizzata anche una serata di raccolta fondi per Ilaria Salis, l’insegnante detenuta nel carcere di Budapest perché accusata di aver aggredito dei militanti di estrema destra. Gli anarchici avevano così risposto a un appello per sostenere «le spese relative alla detenzione e al processo della compagna italiana ancora prigioniera».

All’assalto di Torino, secondo gli investigatori, non avrebbero partecipato i militanti del centro sociale Askatasuna, arrivati davanti alla Questura dopo i fatti, per un presidio. Dell’edificio di corso Regina Margherita, coinvolto in un progetto di cogestione con l’Amministrazione comunale, si è discusso in una riunione del tavolo della sicurezza in prefettura.

Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, a proposito dell’episodio violento di ieri, ha ribadito «la totale condanna degli atti violenti che sono stati commessi ai danni delle forze dell’ordine» e la «vicinanza agli agenti che stanno svolgendo un lavoro molto complesso. Il nostro obiettivo – ha aggiunto – è ridurre la tensione in città».

Ansa

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