Tra Alba e Asti succede di aspettare 55 minuti perché si alzino le sbarre del passaggio a livello

Tra Alba e Asti succede di aspettare 55 minuti perché si alzino le sbarre del passaggio a livello

LETTERA AL GIORNALE Gentile direttore, attraverso il suo giornale vorremmo fare arrivare al presidente della Giunta regionale del Piemonte, dottor Alberto Cirio, la nostra missiva, nella speranza di un suo benevolo intervento.

C’era una volta a Neive una stazione ferroviaria con bigliettaio gentile, una accogliente sala d’aspetto con comode sedute e una stufa a legna che riscaldava nelle giornate fredde invernali il locale. Poi tolsero il bigliettaio, poi la stufa, la sala d’aspetto con le sedute e infine pure il treno.

Passato un decennio il solo treno è tornato, ma solo nei giorni feriali, con dodici corse alternate con quelle dell’autobus. Spesso si parte con il treno e si torna con l’autobus. Non è certo semplice per le persone capire quando il servizio è effettuato con il treno e quando occorre recarsi alla fermata dell’autobus alle prese con orari e mezzi diversi a seconda se si è di settimana, di sabato oppure di festa, senza un punto informativo in loco.

Per fortuna, tra i pendolari esiste una rete di comunicazione molto efficace. La prima corsa del treno parte alle 6.50 da Asti. Alle 7 arrivano dai pendolari di Asti i primi messaggi: «Il treno non parte, non sappiamo perché!». Poi dopo un po’ di tempo: «Il treno è finalmente partito!». Sospiro di sollievo tra i viaggiatori. Altro giorno, altro messaggio: «Il treno è fermo a Motta di Costigliole, la sbarra del passaggio a livello non vuole abbassarsi, stiamo aspettando i tecnici da Asti». Intanto il tempo passa e i pendolari di Castagnole e Neive aspettano fiduciosi.

Lunedi 4 marzo, il treno arriva a Castagnole delle Lanze in orario e prosegue la sua corsa, salvo fermarsi al bivio di Coazzolo per un’altra pigra sbarra che non vuole abbassarsi. In questo caso la situazione è ancora peggiore delle precedenti in quanto il passaggio a livello successivo (Neive) è già chiuso e tale rimarrà fino all’arrivo del treno (45 minuti dopo), dividendo a metà il paese e creando una fila interminabile di auto in coda.

Qualche mese fa era toccato alle sbarre del passaggio a livello all’ingresso di Alba, in località Altavilla, dove l’attesa si era protratta per ben 55 minuti.

Finalmente si arriva a destinazione e dopo un viaggio stipati sulle carrozze piene all’inverosimile, ci si accalca per scendere. Una marea di ragazzi che si dirige verso le scale o verso l’ascensore (che è spesso guasto) o scavalca le barriere e attraversa i binari incurante del pericolo di treni in arrivo. Ovunque si vede immondizia e sporcizia, nonostante la struttura sia stata inaugurata solo l’anno scorso.

Sarebbe bello che i politici, che tanto si sono spesi per il ripristino della linea ferroviaria, facessero un viaggio (in incognito) sulla tratta. Consigliamo loro di scegliere il treno delle 6.50 da Asti per Alba, in modo da rendersi conto della reale situazione e magari porvi rimedio. Ci raccomandiamo di scegliere il lunedì perché in tal giorno il treno è quasi sempre in ritardo, per un motivo o per l’altro, chissà perché!

 Un gruppo di pendolari

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