Tangenziale Sud-Ovest di Asti: Coldiretti boccia l’ipotesi contenuta nel tracciato giallo

Tangenziale Sud-ovest di Asti: Coldiretti boccia l'ipotesi contenuta nel tracciato giallo

ASTI Anche Coldiretti Asti, per voce della presidentessa Monica Monticone, è tornata a ribadire la propria posizione sul tracciato della mini tangenziale Caso (Collegamento Asti Sud-ovest). Le diversi ipotesi di percorso sono state illustrate durante un recente Consiglio comunale aperto al quale ha preso parte anche il neo direttore di Coldiretti Giovanni Rosso.

In base a quanto riferito da Coldiretti, l’infrastruttura di grande portata economica e di notevole impatto ambientale, nell’ipotesi del tracciato giallo, andrebbe ad azzerare l’esistenza di di molte aziende agricole, in gran parte giovani e biologiche.

Monticone ha premesso: «Il nostro non è un No contro tutto né contro soluzioni che alleggeriscano il traffico, ma non possiamo accettare un tracciato, come quello giallo, che vada a danneggiare i nostri agricoltori e la nostra agricoltura».

Già a novembre, Coldiretti Asti aveva depositato, all’attenzione del sindaco e della Giunta comunale, un documento che esprimeva tutta la preoccupazione della Federazione e dei soci rispetto all’impatto che l’infrastruttura determinerebbe in termini di paesaggio, economia agricola e ambiente.

Monticone ha ricordato: «Parliamo dell’unico cuore agricolo della città, caratterizzato da aziende biologiche e giovani, che vi hanno investito molto sia per filosofia aziendale sia in risposta ai dettami dell’Unione europea per quanto attiene la sostenibilità ambientale».

La grana parte delle aziende agricole in questione, infatti, è condotta o è in co-conduzione da parte di giovani e, pertanto, rappresenta il futuro dell’agricoltura astigiana incentrata, appunto, su innovazione e sostenibilità. Secondo Coldiretti l’eventuale perfezionamento del progetto Caso comporterebbe, per alcune di loro, una perdita fino al 70% delle superfici coltivate, che non potrà essere compensata dal pagamento del valore del terreno espropriato.

Monticone ha incalzato: «Pur comprendendo l’importanza di una viabilità fluida e logisticamente ben definita per il territorio astigiano, riteniamo che, alla luce di quanto esposto e in un’ottica di cementificazione zero, così come da direttive europee, nonché di salvaguardia del patrimonio culturale, agricolo e paesaggistico che verrebbe grandemente deturpato, sia doveroso considerare soluzioni alternative di minore impatto».

Per Coldiretti è contraddittorio affermare di credere nei giovani e nell’agricoltura per poi sottrarre suolo al settore stesso e allo sviluppo dell’imprenditoria agricola. Monticone ha aggiunto: «Non dimentichiamo l’aspetto turistico: coloro che scelgono la nostra provincia non si limitano a visitare il centro storico, ma ricercano sempre più l’esperienza enogastronomica, paesaggistica e contadina, che solo le nostre aziende agricole sanno offrire. I flussi turistici degli ultimi anni danno ragione alla politiche green e di bellezza storico-naturalistica ed enogastronomica che abbiamo costruito insieme e a fatica nel tempo. Grazie ai nostri agricoltori, che sono i veri architetti del paesaggio, siamo diventati destinazione turistica d’eccellenza».

Monticone ha concluso: «I dati prodotti, a oggi, non giustificano la sostenibilità di tale investimento nel suo tracciato “giallo.” Si riparta, dunque, per trovare soluzioni che risultino realmente un vantaggio per la nostra città e il nostro territorio. Come Coldiretti siamo aperti a un confronto per disegnare insieme la provincia che vorremmo».

Manuela Zoccola

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