ASTI Focus astigiano, nei giorni scorsi, sulla stagione e sulle prospettive del frumento tenero e sulle opportunità garantite dal progetto Filiera gran Piemonte. Come riferito da Coldiretti, l’annata 2024 è stata difficile, spesso interrotta dal maltempo e con gran parte del raccolto coricato. A pagarne maggiormente le spese sono stati i frumenti “panificabile” e “panificabile superiore.” In altri casi, invece, ci si è imbattuti nella pre-germinatura dei chicchi, con conseguente declassamento del frumento, destinato a uso zootecnico o per impianti di biogas. Sebbene variabile da areale ad areale, la resa media si è attestata sui 40 quintali a ettaro, contro i 60-70 degli anni scorsi. Inoltre, il peso specifico è passato da 78-80 a 73-74. Di conseguenza, le quotazioni hanno raggiunto i 18-20 euro al quintale.
Una fotografia sul comparto che trova sollievo solo guardando all’accordo di Filiera gran Piemonte, stipulato tra Coldiretti Piemonte e il Consorzio agrario del Nord-ovest. «Quest’anno, il raccolto regionale registrato dal Consorzio agrario è derivato da circa 8mila ettari, di cui 827,20 provenienti dalla provincia di Asti e destinati, tra gli altri, a Mix gran Piemonte, Barilla (prezzo d’acquisto 259 euro a tonnellata, Iva esclusa), Giorgione (268 euro/t), mix Gran forza Piemonte (318 euro/t) e Harmony (249 euro/t)», ha spiegato Franco Ramello, responsabile economico Coldiretti Piemonte.
«A queste quotazioni si aggiungono quelle del frumento panificabile (212 euro/t), di frumento 73–75 (201 euro/t) e di frumento altri usi (173 euro/t)», ha aggiunto Ramello. Dall’analisi condotta, è complessivamente emersa soddisfazione per i mix di frumento tenero coltivati dalle aziende cerealicole aderenti alla Filiera gran Piemonte, in particolare, per quello “Forza Piemonte” caratterizzato da una specifica combinazione di produzioni che, nel rispetto del disciplinare, garantisce attenzione all’ambiente e alla biodiversità, fornendo un’interessante resa, una buona resistenza alle patologie e una farina duttile.
Il presidente del Consorzio agrario Cap Nord-ovest, Adriano Cavallito, ha spiegato: «L’accordo si basa su una progettualità innovativa, che prevede la miscela dei diversi grani già in campo e una semente certificata in sacchi loggati Filiera gran Piemonte. Si tratta di un contratto che dà valore al raccolto, a partire dalla qualità, la produttività, la premialità e la stessa trasparenza contrattuale fino alla garanzia del ritiro, all’assistenza tecnica e ai pagamenti agevolati».
Cavallito ha sottolineato: «Il Consorzio crede molto nella Filiera gran Piemonte e lo dimostrano gli importanti investimenti tecnici e di studio messi a terra, per definire le migliori opportunità colturali a seconda dei diversi areali di produzione».
La presidente di Coldiretti Asti, Monica Monticone, ha aggiunto: «Anche in annate complicate sotto il profilo climatico ed economico, il progetto di Filiera gran Piemonte consente di potenziare e valorizzare la produzione di grano astigiano, per ottenere prodotti con farine di ottima qualità, che rispondano alle esigenze dei consumatori».
Il direttore di Coldiretti Asti, Giovanni Rosso, ha concluso: «La Filiera gran Piemonte riconosce prezzi equi alle aziende, mai al di sotto dei costi di produzione, e garantisce il rispetto della normativa di contrasto alle pratiche sleali, con l’obiettivo di fornire le industrie italiane di frumento 100% Made in Italy».
Manuela Zoccola