CICLO IDRICO L’Ato 4, acrononimo di Autorità d’ambito territoriale ottimale, è formato dai sindaci dei 247 Comuni della Granda ed è il soggetto istituzionale cui è demandata la gestione e l’organizzazione del ciclo idrico integrato a livello provinciale: dall’acquedotto alla depurazione, per arrivare ai fanghi e ai reflui.
Dalla scorsa settimana, il nuovo presidente è Davide Falletto, sindaco di Serravalle Langhe e presidente dell’Unione montana alta Langa. Eletto all’unanimità, ha sostituito Mauro Calderoni, attuale consigliere regionale.
Sono complesse le sfide da affrontare nei prossimi mesi, come ammette il neopresidente: «Prima di tutto, oltre a ringraziare il mio predecessore, il direttore Roberto Ronco e il presidente della Provincia Luca Robaldo per aver proposto il mio nome, voglio rimarcare il fatto che, da due anni a questa parte, la politica abbia dimostrato maturità. Si è andati oltre le convinzioni personali a favore del pubblico o del privato, remando insieme verso l’obiettivo comune. Il percorso sarà difficile, ma le basi sono state poste».
Falletto si riferisce all’avvicinamento al gestore unico Cogesi. Per ora, oltre alle società Sisi e Calso, ne fa parte anche la società Alac, che gestisce l’acquedotto delle Langhe, a monte del sistema con la captazione e il trasporto dell’acqua, che arriva così ai Comuni attraverso le società che si occupano delle reti. Nel resto della provincia, sono già pubbliche l’Acda (zona montana e pedemontana cuneese), Infernotto acqua (per Barge e Bagnolo) e Mondo Acqua a Mondovì. Prosegue Falletto: «Entro il 30 settembre, dovrebbe avviarsi a conclusione l’iter per rendere pubbliche Alpi acque e Alse. Più complessa la trattativa con Egea acque. Si sta ragionando anche con la nuova gestione per trovare una soluzione. C’è la questione degli oltre 60 milioni del valore residuo da pagare, una cifra non da poco».
In gioco, per il presidente, c’è la qualità del servizio: «Siccome le competenze acquisite dall’ex Tecnoedil nel corso degli anni sono innegabili, si potrebbe ipotizzare una continuità operativa che permetta di non pagare o dilazionare la somma in questione».
Cogesi dovrà anche diventare una struttura del tutto funzionante: «Il primo obiettivo è la tariffa unica per le zone già entrate nel consorzio».
Davide Barile