CANELLI Dal 1999, il 25 novembre di ogni anno si celebra la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne istituita dall’Onu. Nella ricorrenza, le forze civiche della città hanno organizzato diversi eventi a cavallo del fine settimana.
Proprio all’indomani dello spettacolo Ferite a morte di Serena Dandini, davanti a una platea del teatro Balbo gremita, la città si è svegliata sabato mattina di fronte al controcanto di alcuni teppisti. Sulle pareti dei luoghi più frequentati dagli studenti sono comparse scritte in odio alle donne. Vi si leggono epiteti come “troia” e “puttana” e incitamenti come “Free Turetta”, in riferimento all’assassino reo confesso, attualmente a processo per l’omicidio della giovane Giulia Cecchettin. Il tutto corredato da svastiche e stelle cerchiate.
Certamente un atto di becero bullismo e di grande stupidità, ma che conferma quanto sia necessaria una presa di coscienza non solo del problema della violenza contro le donne (circa 1 milione e mezzo di casi di violenza fisica ogni anno solo in Italia), ma anche del profondo disagio nelle relazioni tra i generi. Un disagio che nasce dalla ridefinizione degli equilibri di potere e dei ruoli.
«Il più grande conflitto in atto a livello mondiale si combatte nelle case, se è vero che, sulla base dei dati demografici, alla conta mancano 100 milioni di donne tra femminicidi e aborti selettivi. Tutti devono prendere atto del problema, se vogliamo cambiare strada», commenta la sindaca Roberta Giovine.
Che aggiunge: «E non dimentichiamo che proprio a Canelli pochi anni fa un ex-marito ha assassinato una madre di famiglia accanto alla stazione, mentre meno di sei mesi fa c’è stato un tentativo di femminicidio alla casa della salute. Queste scritte demenziali sono anche un oltraggio a queste persone».
Intanto, a seguito degli atti vandalici, le scuole canellesi, che già avevano organizzato eventi distinti, nella mattinata di lunedì 25 novembre hanno deciso di riunirsi davanti alla sede degli istituti Artom e Pellati, per una riflessione congiunta.
Nell’occasione si è ricordato che i giovani vanno incoraggiati a proteggersi reciprocamente, denunciare e chiedere aiuto ad adulti e autorità e a non esitare a rivolgersi anche al numero antiviolenza, il 15.22. La rimozione delle scritte ha già avuto inizio.