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Abitare il piemontese: la parola della settimana è Bȓombo

Significa: individuo testardo, burbero, selvatico, zotico, ma anche grossa spina della botte o germoglio, pollone dell’albero

Paolo Tibaldi

ABITARE IL PIEMONTESE Troppi cavalli selvatici in Australia: gli spareranno dagli elicotteri. Secondo gli esperti la proliferazione di questa specie mette a rischio l’intero ecosistema. Ecco il titolo che circolava nelle scorse settimane. Nel parco nazionale del Kosciuszko, nel Sud-Est dell’Australia, a causa dell’esubero di cavalli selvaggi (19mila esemplari) si sarebbe preso il provvedimento di decimarli in massa per opera di cecchini che avrebbero sparato dagli elicotteri. Oltre alla notizia, fui colpito dal nome di questa particolare razza di cavalli dichiarata nell’approfondimento: si chiamano brumbies, parola dalla sonorità analoga al piemontese bȓombo (pronuncia: bȓumbu), dai molteplici significati.

Il vocabolario Rastleire definisce il bȓombo una grossa spina della botte, chiamata anche pȓaj, pojòȓa e canon, fino a chi lo presenta come germoglio, tralcio novello della vite, pollone dell’albero. Che ne sappiano noi però, bȓombo è soprattutto un severo epiteto per definire un individuo testardo, burbero, incline a borbottare in ogni situazione. Il Repertorio etimologico piemontese suggerisce un’origine onomatopeica preromanza bomb (corpo di forma tondeggiante, essere gonfio), con riferimento al bocciolo e al germoglio, di diffusione italoromanza e galloromanza. La parola, nel suo significato traslato, conosce esiti in altre parlate regionali dell’Italia settentrionale, come per ad esempio il veneto bronbol (ragazzo paffuto, rotondetto).

Il fatto che cavalli selvaggi si chiamino così è un mito che va oltre il nome. Nell’Ottocento, un soldato e maniscalco britannico di nome Jam Brumby, trasferendosi dal New South Wales alla Tasmania, lasciò dietro alcuni cavalli più affini allo stato brado. Alla gente che chiedeva a chi appartenessero quelle bestie veniva risposto: «Sono di Brumby». Il nome, però, potrebbe derivare da un’altra parola aborigena baroomby, che significa selvaggio, proprio come il bȓombo piemontese: un selvatico, incline allo stato brado. Tante storie, strade e vita dietro a una parola.

Paolo Tibaldi

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