ALBA La Madonna della bocciata, affresco trecentesco di Pietro Cavallini – o della sua scuola – sarà in mostra nella sala esposizioni di palazzo Banca d’Alba da oggi (venerdì 22 novembre) e fino al 23 marzo. Frammento di affresco conservato nelle Grotte vaticane, è stato restaurato grazie alla fondazione dell’istituto di credito albese in accordo con la Fabbrica di San Pietro.
Tino Cornaglia, il presidente ha commentato l’operazione: «È un grande onore aver contribuito al restauro di un’opera di inestimabile valore artistico e storico. Il progetto ci permette di restituire al Paese un capolavoro che testimonia la bellezza e la spiritualità. Siamo orgogliosi di poter esporre l’affresco offrendo la possibilità di ammirare da vicino la straordinaria qualità artistica di Cavallini, riportata alla luce grazie a un meticoloso lavoro. Il restauro non rappresenta solo un intervento di conservazione: è un gesto di attenzione verso la cultura e il patrimonio artistico, che meritano di essere valorizzati e trasmessi alle future generazioni. La fondazione Banca d’Alba è da sempre impegnata nella promozione dell’arte e della cultura, motori fondamentali per la crescita della nostra comunità e strumenti attraverso i quali possiamo costruire un futuro più consapevole e coeso».
Il nome Madonna della bocciata si fonde con la leggenda e deriva da un racconto di Nicolaus Muffel, un tedesco appassionato di antichità. Era al seguito di Federico III d’Asburgo quando, nel 1452, ricevette la corona imperiale da papa Nicolò V. Dal viaggio, trasse il libro Descrizione della città di Roma nel 1452: delle indulgenze e dei luoghi sacri, nel quale scrisse: «Quando si entra nella chiesa si trova una immagine dipinta della Nostra cara Signora, che un soldato ha colpito con una pietra sul petto perché aveva perso al gioco tre fiorini; così l’immagine cominciò a sanguinare e ne schizzarono 16 gocce che si vedono nel marmo color sangue. Questo è successo nell’anno di Cristo 1440».
Per secoli si pensò che il segno lasciato dal gesto sacrilego fosse sul viso della Vergine; il restauro ha permesso di stabilire che la «bocciata» è una lacuna circolare sotto la mano destra della Madonna, stuccata e reintegrata a tratteggio più volte nel corso dei secoli.
La chiesa di cui scrive Muffel è la basilica detta di Costantino prima del rifacimento di San Pietro voluto da Giulio II nel 1505 e terminato da Urbano VIII 120 anni dopo. Secondo quanto scrisse il canonico Tiberio Alfarano, l’affresco della Madonna era in origine molto più ampio, ubicato in una cappelletta del portico e raffigurava la Vergine con il Bambino, san Pietro, san Paolo e san Teodoro.
Con il rifacimento, l’affresco fu trasferito nella cappella secretarium, nota come Santa Maria della febbre, e infine nelle Grotte vaticane, dove si trova sopra l’altare della cappella più antica tra quelle che circondano la tomba di Pietro. Sono conservate, dietro una grata, pure tre pietre dell’antico pavimento che, si dice, fossero state macchiate dal sangue di Maria, consumate dalla devozione dei fedeli. Alla Madonna della bocciata, lo Stato della Città del Vaticano ha dedicato, nel 2002, un francobollo della prima serie in euro.
La mostra ad Alba sarà completata da due altri frammenti di affresco, raffiguranti Pietro e Paolo, in origine parte di un ciclo commissionato da Niccolò III Orsini tra il 1277 e il 1280.
Gli orari di visita, fino al 23 marzo, saranno venerdì dalle 15 alle 19; il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Sono previste aperture straordinarie giovedì 26 dicembre e lunedì 6 gennaio dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Dal martedì al giovedì, dalle 15 alle 19, si potrà usufruire di una guida, da prenotare almeno cinque giorni prima sul sito di Turismo in Langa. Le scuole, alle quali è dedicato anche il percorso elaborato dal Museo diocesano “Arte in giallo”, possono informarsi con una e-mail a info@turismoinlanga.it oppure tramite telefono al numero 0173-26.40.30.
Davide Barile